26/06/2015 - 18:35

Parco dell'Adamello: sulle tracce dello Stambecco, il signore delle Alpi

Lo Stambecco delle Alpi è uno dei "Big Five", le cinque specie carismatiche presenti nel Parco dell'Adamello, insieme a Orso bruno, Aquila reale, Camoscio, Cervo che si dovranno contendere il titolo nel prossimo futuro con alcune altre importanti specie che stanno facendo capolino ai confini del Parco, come il Lupo, la Lince e il Gipeto.
La presenza dello Stambecco delle Alpi è potenzialmente un forte attrattore turistico (escursionistico-naturalistico). Inoltre, grazie all'imponente lavoro condotto su scala alpina che ha permesso di far passare la popolazione da meno dei 100 animali dell'inizio dell'Ottocento agli attuali 50 mila, rappresenta un'icona della conservazione della natura su scala internazionale, seppur ancora oggi la distribuzione della specie è frammentata e la variabilità genetica contenuta e preoccupante. Oggi il turismo naturalistico è un fenomeno in costante crescita in tutto il Pianeta, con un incremento annuale del 3%, nonostante l'attuale periodo di crisi. Si tratta di un'attività che non necessita di grandi alberghi e grandi infrastrutture ma ruota attorno alla presenza di animali selvatici osservabili in natura, di paesaggi naturali, di borghi autentici, di sentieri fruibili, di produzioni locali di qualità, di artigianato locale, di materiali e strumenti di comunicazione, di servizi per il pernottamento, la ristorazione, l'accompagnamento e il noleggio di attrezzature.

Oggi la popolazione adamellina dello Stambecco - che proprio 20 anni fa è tornato nel Parco grazie ad un ambizioso progetto di reintroduzione condotto dall'area protetta - conta in inverno solo 150 animali, un numero ancora molto piccolo che speriamo di poter far crescere nel prossimo futuro anche fornendo il nostro contributo mediante il Progetto Stambecco Adamello, nell'ambito del quale già dal 2013 assicuriamo il monitoraggio della specie grazie alla preziosa partecipazione di oltre 50 volontari. Questa affascinante capra selvatica rifugiatasi sulle Alpi dopo l'ultima glaciazione vive in alta montagna: legata ad ambienti rocciosi, complessi e impervi, non ama la neve né le temperature elevate, in inverno frequenta pareti esposte a sud tra i 1.600 e i 2.800 m, mentre d'estate si sposta a quote superiori (tra i 2.300 e i 3.200 m).

I settori del Parco nei quali è più facile osservarla sono la Val Malga di Sonico, nel settore lombardo dell'Adamello, dove è presente tutto l'anno, le Valli Salarno e Adamè di Saviore dell'Adamello e il comprensorio della Conca del Volano e della Val Zumella tra Paspardo (BS) e Cimbergo (BS), nella media Valle Camonica. Si tratta di scenari paesaggistici importanti, grandiosi e forse anche per questo osservare lo Stambecco delle Alpi è un'esperienza emozionante, simbolica, in altre parole indimenticabile!
Tommaso Tautonico
autore