01/01/2013 - 01:00

Orso marsicano ucciso: un altro caso di bracconaggio

Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise ha denunciato l'ennesimo caso di bracconaggio. I resti di un esemplare di orso marsicano sono stati ritrovati nella Zona tra Alfedena, Scontrone e Castel di Sangro, e, date le modalità di occultamento di parte della carcassa, e' quasi certamente vittima di bracconieri.
 
Una piccola popolazione di questa rara specie marsicana vive in gran parte nei confini del Parco Nazionale e nella Zona di Protezione Esterna dello stesso, attualmente riconosciuta solo dalla Regione Molise come Area Contigua ai sensi della legge quadro.
Se anche le Regioni Lazio e Abruzzo la riconoscessero, si potrebbe avere un più corretto esercizio della attività venatoria e una più ampia sorveglianza, sottolinea l'Ente Parco proprio in riferimento al recente episodio.
 
"Purtroppo pur in presenza di tassi di riproduzione in piena  linea con quelli naturali per la specie - come ci dicono i ricercatori impegnati nel Parco - le loro ottime condizioni fisiche e nessun deperimento per scarsità di risorse alimentari, il numero di esemplari viventi continua a diminuire o comunque a non aumentare. Anche se negli ultimi anni, dalle attività di studio e monitoraggio assicurate dall'Ente, una leggera ripresa sembra esserci" ha dichiarato il Presidente del Parco Giuseppe Rossi.
 
 
Il tasso di mortalità dell'orso marsicano, legato soprattutto al bracconaggio, all'uso indiscriminato di veleni e a un'attività zootecnica intensiva basata su mucche e cavalli bradi che devono essere difesi dai potenziali predatori, è troppo elevato per assicurare la conservazione della specie in tempi lunghi.
 
Negli ultimi 40 anni, infatti, le morti di orsi per mano dell'uomo accertate dal Parco sono ben 98.
 
Inoltre, sottolinea l'Ente Parco in un comunicato "la mancanza di impegno e la mancata attuazione di accordi e protocolli - si pensi al PATOM - che evidenzia l'abisso esistente tra il dire e il fare della politica e della amministrazione, fanno il resto. Da una parte, infatti, si fanno e si continuano a fare dichiarazioni d'amore per la natura e la conservazione, dall'altra si continuano a pianificare strade, infrastrutture e impianti in aree di vitale importanza per il futuro dell'orso".
Lisa Zillio
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