04/12/2014 - 14:51

Ogm: primo passo verso riconoscimento di libertà di scelta in Ue. Galletti: segnale di responsabilità

Ogni Stato dell'Unione europea sarà libero di decidere se coltivare o meno organismi geneticamente modificati, meglio noti come Ogm.
E' quanto ha stabilito l'accordo di principio raggiunto a notte fonda tra Consiglio, Commissione e Parlamento Ue a Bruxelles sul delicatissimo negoziato che riguarda la coltivazione degli Ogm in Europa
 
L'accordo per la liberta' di scelta degli Stati membri dovrà ora essere formalmente approvato dal Comitato degli Ambasciatori Ue (Coreper) e dalla Commissione parlamentare Ambiente competente per il negoziato. 
 
"L'accordo di principio raggiunto tra Consiglio, Commissione e Parlamento Ue a Bruxelles ci porta molto vicini a un grande traguardo europeo sotto la Presidenza di turno italiana: il riconoscimento della sovranità e dell'autonomia dei singoli Stati nella coltivazione degli Ogm" ha detto il ministro dell'Ambiente italiano Gian Luca Galletti, commentando l'esito del lungo negoziato a cui ha partecipato direttamente, sulla proposta di direttiva riguardante gli organismi geneticamente modificati.
 
"Con questo testo, ancora soggetto a una riconferma formale da parte del Coreper, abbiamo raggiunto un compromesso equo e bilanciato, attento a valorizzare le realtà dei singoli Stati, che crea finalmente le condizioni necessarie per garantire la libertà di scelta a livello nazionale sulla coltivazione degli Ogm" ha aggiunto Galletti. 
 
"Su un argomento così delicato, che riguarda tutta la società, dagli agricoltori ai consumatori, credo sia arrivato dalle istituzioni europee un segnale di grande responsabilità e attenzione" ha concluso il ministro. 
 
Soddisfazione per la conclusione dell'accordo per la liberta' di scelta degli Stati membri sugli Ogm è stata espressa anche dal presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, che ha sottolineato come finalmente l'Italia "sia libera di non coltivare Ogm come ha fatto fino ad ora e come chiedono quasi 8 cittadini su 10 (76 per cento) che si oppongono al biotech nei campi". 
 
"Siamo di fronte ad un importante e atteso riconoscimento della sovranità degli Stati di fronte al pressing e alle ripetute provocazioni delle multinazionali del botech. L'Europa da un lato, le Alpi e il mare dall'altro, renderanno finalmente sicura da ogni contaminazione da Ogm a tutela della straordinaria biodiversità e del patrimonio di distintività del Made in Italy" ha continuato Moncalvo. 
 
"Per l'Italia gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell'omologazione e il grande nemico del Made in Italy" ha concluso il presidente dell'associazione agricola. 
 
Secondo una analisi della Coldiretti nell'Unione Europea nonostante l'azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque, su ventotto, i paesi a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810).
Rosamaria Freda
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