01/01/2013 - 01:00

Negoziati sul clima: chiusa la settimana di Barcelona

Secondo il WWF: "si dicono le cose sbagliate. ma siamo ancora in tempo per fare quelle giuste" bastano pochi secondi per dimostrare volontà politica.
Un trattato sul clima ambizioso può ancora essere raggiunto a Copenhagen nonostante la maggior parte delle voci politiche continuino a sottolineare cosa non riusciranno a ottenere, e non cosa intendono fare per prevenire le peggiori conseguenze di un cambiamento climatico fuori controllo. È il parere del WWF alla conclusione di questa settimana di negoziati a Barcellona, l'ultima prima del fatidico vertice che si riunirà a Copenhagen a dicembre.
"I politici sembrano ossessionati dall'affermare cosa non potranno fare, invece di alzare il tiro su come possono salvare il mondo da un catastrofico aumento delle temperature - ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia che ha seguito i negoziati a Barcellona - Stanno dicendo tutte le cose sbagliate, ma hanno ancora l'opportunità di prendere le decisioni giuste."
Mentre le nazioni ricche a Barcellona hanno quasi perso la voce, i Paesi in via di sviluppo hanno iniziato a parlare in modo più forte e unitario.
"A Barcellona non sono stati raggiunti risultati eclatanti, ma è stato mantenuto il passo di un progresso lento e costante. La questione cruciale non è il tempo rimasto ma la volontà politica, e questa può essere dimostrata in pochi secondi - continua Mariagrazia Midulla, del WWF - Mentre i rappresentanti politici dei Paesi industrializzati cercavano di abbassare le aspettative, le aspettative del mondo al contrario si alzavano."
Secondo il WWF, la presidenza danese è stata protagonista nell'affievolire l'aspettativa che a Copenhagen sarà raggiunto un accordo legalmente vincolante e attuabile. Tutto questo deve smettere. "La presidenza danese deve creare un livello di ambizione coerente con la gravità della crisi climatica e con la volontà della maggior parte del mondo - ha affermato Mariagrazia Midulla del WWF - Cercare di compiacere gli Stati Uniti e altri Paesi industrializzati con la vaghezza di linguaggio non ci darà il trattato sul clima di cui il mondo ha urgentemente bisogno."
Nella scorsa settimana, alcuni Paesi industrializzati hanno lasciato intendere che non credono più che a Copenhagen possa essere firmato un trattato complessivo e legalmente vincolante. "Insinuare l'idea che il trattato prodotto a Copenhagen non vincolerà i Paesi all'azione contro l'emergenza clima è del tutto controproducente - ha detto Mariagrazia Midulla del WWF - Serve un trattato sul clima che sopravviva alle recessioni, alle elezioni e ai disastri naturali. Non un pezzo di carta che sarà dimenticato al prossimo cambio di governo a Londra, Tokyo o Washington."
 
Tommaso Tautonico
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