14/05/2025 - 17:12

Mobilità urbana a misura di bambine e bambini: la classifica delle migliori città europee

Clean Cities ha stilato una classifica delle migliori città europee in termini di mobilità urbana, analizzando strade scolastiche, ciclabilità e zone a bassa velocità in Europa. Nessuna città italiana rientra nella top 10. Bologna (16ª) la più virtuosa tra le italiane, seguita da Milano (23ª) e Torino (24ª). L’Italia si distingue per le strade scolastiche, ma manca di investimenti costanti soprattutto su ciclabilità e moderazione della velocità.

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Clean Cities lancia la classifica delle migliori città europee per la mobilità di bambine e bambini, secondo tre indicatori: il numero di strade scolastiche, il numero di piste ciclabili in sede separata e il limite della velocità. La classifica si basa su dati ufficiali raccolti da Clean Cities Campaign: in 5 mesi ha raccolto i dati direttamente dalle amministrazioni e da altre fonti pubbliche di 36 città (un campione trasversale per posizione geografica, dimensione urbana e approcci alla mobilità) sulla base di tre indicatori strettamente legati ai consigli delle Nazioni Unite e di altri esperti per rendere le città più a misura di bambina e bambino. Il primo indicatore è il numero di “strade scolastiche” presso le scuole primarie, che regolano il traffico per aumentare la sicurezza stradale, ridurre il rumore e migliorare la qualità dell’aria, oltre a favorire il cammino e l’uso della bicicletta da parte dei bambini. Il secondo indicatore è il numero di piste ciclabili: studi dimostrano infatti che i bambini si sentono più sicuri in piste ciclabili fisicamente separate dal traffico. Il terzo indicatore è il limite della velocità in ambito urbano a 30 km/h, che riduce inquinamento e incidenti – una misura supportata da OMS, OCSE e Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti.

A che punto sono le città italiane 
Nella classifica complessiva delle città europee, nessuna città italiana rientra nella top 10. Le migliori performance italiane sono: Bologna (16ª), la più virtuosa tra le italiane; Milano (23ª) e Torino (24ª) seguono con posizionamenti discreti. Firenze (29ª) e Roma (32ª) si trovano nella parte bassa della classifica generale. Rispetto ai singoli indicatori l’Italia mostra segnali positivi per quanto riguarda le strade scolastiche, con Milano 2ª a livello europeo. Torino (4ª) e Bologna (11ª) sono ben posizionate. Anche Roma (16ª) mostra progressi, mentre Firenze è in fondo alla classifica, tra le 10 che non hanno nemmeno una strada scolastica. Rispetto a questo indicatore è da tenere in considerazione che la classifica si basa sulla somma di strade scolastiche con chiusure temporanee – quindi con divieti di accesso a traffico motorizzato solo negli orari di ingresso e uscita dalla scuola –, e quelle pedonali in modo permanente. Se consideriamo le pedonalizzazioni definitive, Milano, Roma, Torino e Bologna sono tra le prime dieci della classifica.

Rispetto all’indicazione della moderazione della velocità e del traffico motorizzato, la performance italiana è modesta. La migliore tra le città italiane è ovviamente Bologna (18ª nella classifica generale), prima grande città italiana a diventare Città 30, seguita da Firenze al 24°. Milano è al 30° posto fra le 36 città analizzate, Torino al 31°. Roma (33ª) è ancora molto indietro. C’è ancora molta strada da fare in questa direzione, considerando i benefici riconosciuti della riduzione della velocità sulla sicurezza stradale, l’inquinamento dell’aria e acustico e la promozione della mobilità attiva.

Le città italiane restano ancora molto deboli per quel che riguarda le infrastrutture per la ciclabilità, in sede separata. Roma è tra ultime tre città a livello europeo. Milano, Firenze, Bologna e Torino sono tutte nel gruppo medio-basso, segno che serve un investimento deciso in infrastrutture ciclabili sicure e continue.

Uno sguardo all’Europa
A livello europeo, i progressi rapidi a Parigi, Londra e Bruxelles mettono in discussione leader tradizionali come Amsterdam e Copenaghen. Parigi ha fatto progressi straordinari diventando la migliore città d’Europa per i bambini che camminano, vanno in bicicletta e si muovono in autonomia. La capitale francese  ha conquistato il primo posto tra 36 città europee grazie alla sua rete estesa – sebbene relativamente nuova – di piste ciclabili protette, limiti di velocità ridotti e zone a traffico limitato o assente vicino alle scuole. Amsterdam, Anversa, Bruxelles, Lione e Helsinki hanno conseguito buone posizioni  in classifica; un mix tra pionieri storici della mobilità urbana progressista e nuovi arrivati in rapido miglioramento. Rispetto al primo indicatore, le strade scolastiche, Londra ne conta 525, più di qualsiasi altra città nella classifica. Milano e Parigi seguono. Attualmente esistono quasi 1.000 strade scolastiche in 26 delle città esaminate. Almeno un quinto delle scuole primarie ne dispone a Londra, Milano, Parigi, Torino e Anversa. Parigi ed Helsinki dispongono di una rete di ciclabili protette pari quasi alla metà (48%) della loro rete stradale. Copenaghen segue con il 43%. Monaco di Baviera, Amsterdam, Amburgo, seguite da Anversa, Barcellona e Bruxelles stanno recuperando terreno. Rispetto infine al limite della velocità in ambito urbano a 30 km/h, Parigi ha questo limite sull’89% delle sue strade, più di qualsiasi altra città, seguita da Bruxelles e Lione, Amsterdam, Bristol e Madrid.

Le conseguenze di strade non sicure: i dati
Il corpo e i comportamenti in fase di sviluppo dei bambini, compresi i tassi più elevati di camminata e uso della bicicletta rispetto agli adulti, li espongono a maggiori rischi di collisioni stradali e inquinamento. In media, ogni giorno un bambino muore nell’UE per scontri stradali, mentre circa diciotto rimangono gravemente feriti, anche se i tassi variano ampiamente tra i diversi paesi. Si stima inoltre che oltre mille bambini e adolescenti muoiano prematuramente ogni anno in Europa a causa dell’inquinamento atmosferico. L’aumento di automobili è stato collegato a una diminuzione, talvolta drastica, della capacità delle bambine e dei bambini di spostarsi in autonomia, in particolare delle bambine, contribuendo a una vera e propria “epidemia” di inattività.

Il ruolo della mobilitazione dei genitori
L’Italia non è nelle posizioni di vertice della classifica generale, ma alcuni segnali sono incoraggianti. Le città con una visione politica più strutturata, risorse stabili e una pianificazione di lungo periodo hanno mostrato risultati coerenti. La moderazione del traffico e della velocità nelle strade in prossimità delle scuole deve essere una priorità, come ricorda la mobilitazione Streets for kids, a beneficio di tutta la collettività, non solo per chi frequenta le scuole. Sono infatti un’opportunità per rendere le città luoghi più sicuri e sani e a misura di persona.

I migliori risultati in tema di strade scolastiche si osservano dove esiste una forte pressione civica dal basso – commenta Anna Becchi, Campaign Lead di Streets for kids – segno che il lavoro dei movimenti dal basso e dei genitori può produrre risultati concreti, soprattutto nel contesto delle strade scolastiche. In Italia, sono città come Milano, Roma e Torino, dove gruppi attivi hanno contribuito a spingere le amministrazioni verso pedonalizzazioni permanenti, che si stanno vedendo maggiori risultati”.

L’esperienza europea insegna: a Londra, per esempio, la partecipazione dei genitori è stata determinante nella trasformazione urbana. Le amministrazioni di Parigi e Lione, esempi europei di successo, hanno valorizzato l’attivismo come leva per il cambiamento implementando una visione e strategia politica chiara e decisa.

Milano ha intrapreso la direzione corretta con la pedonalizzazione delle strade scolastiche. Con il programma Piazze aperte sono 14 quelle realizzate a fine 2024, a cui si aggiungono anche ampi interventi di allargamento dei marciapiedi in prossimità delle scuole, altri 5 interventi di pedonalizzazione già in fase di realizzazione per il 2025 e le 23 strade car free (in entrata/uscita da scuola). Ora però, come sottolinea la campagna Streets for kids, è necessario proseguire a ritmo serrato per rispondere il prima possibile alle istanze dei cittadini che dal basso si sono attivati per chiedere strade scolastiche. E serve un indirizzo politico condiviso per accelerare la trasformazione della città, rendendo la comunicazione e pianificazione degli interventi sempre più chiara ed esplicita in tutte le sue fasi.

A Roma finora sono state realizzate 15 (12 + 3 nuovissime) strade scolastiche pedonali e 5 temporanee. Questo percorso, iniziato con entusiasmo, ha vissuto una fase di rallentamento per mancanza di fondi. Durante le recentissime inaugurazioni delle strade scolastiche di via Monte Ruggero e di via Rugantino il Sindaco Roberto Gualtieri si è impegnato a completare le 34 strade scolastiche già progettate e realizzarne molte, molte di più. La campagna Streets for kids si augura che sia davvero un impegno a investire con decisione, ascoltare le comunità e rendere le strade scolastiche un tratto distintivo della Roma del futuro.

Tommaso Tautonico
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