09/05/2016 - 11:42

Mise, Renzi: sarà Carlo Calenda il nuovo ministro dello Sviluppo economico

Sarà Carlo Calenda il nuovo ministro dello Sviluppo economico. Dopo le voci che circolavano nei giorni scorsi e che davano Chicco Testa nuovo titolare del Mise, il premier Matteo Renzi ha annunciato ieri, in diretta tv, che a sostituire Federica Guidi arriverà Calenda.
 
Per Calenda si tratta di un ritorno a via Veneto visto che è stato gia viceministro dello Sviluppo economico sia del governo Renzi (fino agli inizi del 2016) che del governo Letta. Il nuovo ministro che, sempre secondo quanto annunciato da Renzi, dovrebbe prestare giuramento al Quirinale già durante questa settimana, da marzo 2016 è rappresentante dell'Italia presso l'Unione europea.
 
Ma chi è Carlo Calenda? Figlio dell'economista Fabio Calenda e della regista Cristina Comencini è stato responsabile gestione relazioni della Ferrari e responsabile marketing di Sky. Laureato in Giurisprudenza è stato assistente del presidente in Confindustria e poi direttore dell'area strategica e affari internazionali durante la presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, dal 2004 al 2008. Successivamente ha ricoperto il ruolo di direttore generale di Interporto Campano e presidente di Interporto Servizi Cargo.
 
Coordinatore politico dell'associazione Italia Futura, nel 2013 è candidato alle elezioni politiche nella lista di Scelta Civica nella circoscrizione Lazio 1 della Camera, ma senza essere eletto. Il 2 maggio 2013 è stato nominato viceministro dello Sviluppo Economico nel governo Letta e riconfermato nel governo Renzi, con delega al commercio estero.
 
Come vicevministo ha condotto numerose delegazioni di imprenditori italiani all'estero e promosso gli investimenti stranieri in Italia, mostrandosi particolarmente favorevole all'acquisto dall'estero di aziende italiane. Nel febbraio 2015, insieme ad altri esponenti di Scelta Civica, ha dichiarato concluso il progetto del suo partito e aderito al Partito Democratico. 
 
Il 20 gennaio 2016 è nominato dal governo Renzi come rappresentante permanente dell'Italia presso l'Unione europea incarico che ha assunto il 21 marzo. La scelta inconsueta di nominare un politico in una posizione normalmente riservata ai diplomatici di carriera ha sollevato proteste da parte dei membri del corpo diplomatico italiano. Il governo ha difeso la decisione come parte delle proprie prerogative, per quanto eccezionale e riservata a situazioni molto particolari. 
 
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Rosamaria Freda
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