09/06/2017 - 13:09

La Città Metropolitane firmano al Carta di Bologna per l'Ambiente

I sindaci delle grandi città italiane Bologna, Milano, Torino, Firenze, Bari, Roma, Catania, Cagliari, Napoli, Reggio Calabria, Genova e Palermo sfruttano l'onda del G7 in corso in questi giorni a Bologna per dare una svolta sostenibile alle loro città.
Carta di Bologna per l'Ambiente
Le Città Metropolitane redigono la Carta di Bologna con la quale assumono una serie di impegni comuni a favore dell' ambiente e della sostenibilità. La Carta di Bologna per l'Ambiente verte su temi caldi legati quali i rifiuti, la qualità dell'aria e delle acque, e individua otto macro obiettivi da raggingere nei prossimi anni e da inserire nelle agende metropolitane per lo sviluppo sostenibile.
Il primo riferimento della Carta è all'economia circolare con l'impegno è raggiungere un livello di riciclo al 70% e limitare il ricorso alla discarica al 5% entro il 2030, riducendo la produzione dei rifiuti sotto la media Ue e portando la differenziata all'80% nel 2030. Un altro obiettivo riguarda il consumo netto di suolo, con una riduzione al 2020 del 20% concentrando lo sviluppo urbanistico sulla rigenerazione urbana.

Per quanto riguarda l'inquinamento dell'aria l'obiettivo è far scendere nel 2025 del 40% le emissioni di gas serra, dichiarando contemporaneamente guerra alle polveri sottili e portando la produzione di elettricità da rinnovabili al 27%. Ridurre lo spreco idrico è un tema focale, riducendo del 10-20% le perdite degli acquedotti entro il 2030 si arriverà a risparmiare 2/3 di acqua in meno. I sindaci delle Città Metropolitane si pongono l'obiettivo di raddoppiare la superficie di verde urbano per abitante, arrivando a 30 metri quadri a testa.

E la mobilità sostenibile? L'obiettivo è limitare l'uso di auto e moto al 50% del totale degli spostamenti urbani entro il 2020. Il timore è che questi impegni rimangano solo sulla Carta e che non siano supportati da risorse. Ma il sindaco di Bologna Merola rassicura:  "Le questioni richiamate nella Carta trovano già oggi un riscontro nel bilancio degli enti. Confermo questo impegno e sicuramente orienteremo maggiormente le risorse rispetto a quanto contenuto in questo documento. C'è però una questione estremamente politica che vogliamo sollevare ed è quella di quale ruolo il Governo vuole dare alle Città metropolitane. La loro costituzione ha modificato profondamente il precedente assetto istituzionale attribuendo ai nuovi enti l'indirizzo dello sviluppo economico e sociale, la pianificazione strategica e territoriale, il coordinamento dell'azione complessiva di governo del loro territorio. Sono compiti importantissimi ma occorre completare il processo di riforma e soprattutto bisogna dare risorse altrimenti, e penso alla carenza di personale, anche sui temi dello sviluppo sostenibile rischiamo pesanti arretramenti".



Marilisa Romagno
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