01/01/2013 - 01:00

L'agricoltura può fermare disastri, frane e crolli

Il presidente della Cia Giuseppe Politi rilancia l'impegno della Confederazione per la difesa del suolo e per rafforzare il ruolo del mondo agricolo. "Appoggiamo il ddl del ministro Catania". Bisogna sconfiggere il degrado, l'abbandono delle terre, i disastri idrogeologici. Interessante la proposta del presidente della Liguria Burlando. Serve, tuttavia, una nuova politica a sostegno del settore primario.
"L'agricoltura, il lavoro paziente e continuo dell'agricoltore, la presenza diffusa sul territorio. Sono queste le armi per contrastare il degrado, l'abbandono delle terre, i disastri idrogeologici, di cui, purtroppo, il nostro Paese occupa un poco invidiabile primo posto nella classifica negativa in Europa. Più agricoltura non deve essere, però, un semplice slogan. Ci vogliono atti tangibili che consentano, soprattutto ai giovani, di tornare sui campi, in quelle zone di collina e di montagna che, senza la presenza dell'uomo, sono sempre più soggette a frane, crolli e devastazioni. L'incuria si può battere, ma occorre operare nella giusta direzione. Un primo passo importante sarebbe l'approvazione entro questa legislatura del disegno di legge sulla tutela e valorizzazione del suolo presentata dal ministro delle Politiche agricole Mario Catania. Tuttavia, per favorire il lavoro nelle campagne occorre anche una nuova riforma agraria, in grado di rispondere alle mutate esigenze della società e alle sfide che pongono l'Europa e il contesto internazionale". Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi. "Su questo problema -ha aggiunto Politi- notiamo una sempre maggiore attenzione da parte delle istituzioni, sia a livello nazionale che locale. Tra queste la proposta del presidente della Regione Liguria Claudio Burlando che merita considerazione. L'importante è, però, procedere con la massima celerità e concretezza. Quanto accaduto in questi ultimi anni, tra alluvioni frane, smottamenti, impone immediati interventi e politiche realmente mirate a favorire un ritorno alla terra e a un'agricoltura che torni ad essere vera protagonista nella salvaguardia del territorio".

"D'altra parte, oggi abbiamo davanti un quadro estremamente allarmante che -ha rimarcato il presidente della Cia- ripropone in maniera ferma l'esigenza di una valida opera di prevenzione. Basta citare alcuni dati per comprendere la delicatezza del problema: attualmente 8 comuni su 10 sono in aree ad elevata criticità idrogeologica; oltre 700 mila sono gli immobili abusivi, spesso costruiti non a norma e, quindi, a grave rischio in presenza di una calamità naturale. Con l'aggravante che questi territori sono stati abbandonati e l'agricoltura è scomparsa. Dobbiamo, quindi, favorire una indispensabile inversione di tendenza". "Dal 1950 a oggi si sono spesi circa 60 miliardi di euro per riparare i danni causati da calamità naturali; sarebbe bastato destinare il 30 per cento di questa cifra ad interventi di sostegno dell'agricoltura e ad opere di manutenzione del territorio per limitare -ha rilevato Politi- le disastrose conseguenze e soprattutto le perdite umane. E quello che è avvenuto anche in questi giorni in Liguria, ripropone con forza le tematiche legate all'assetto idrogeologico e alla sicurezza delle persone e delle attività produttive, soprattutto nelle campagne".

"Da parte della nostra Confederazione, l'impegno per la difesa e valorizzazione del territorio è stata -ha sostenuto il presidente della Cia- una costante nel tempo. Da anni sosteniamo che serve una nuova legge per la ristrutturazione del territorio. C'è l'esigenza di più agricoltura e di accrescere la sua funzione. D'altronde, proprio il settore primario a causa dell'incuria e della cementificazione ha subito pesanti contraccolpi. Per questo motivo abbiamo espresso la piena collaborazione al ministro Catania. Il suo disegno di legge deve essere prontamente approvato. Il territorio è da preservare e da consegnare alle generazioni future senza comprometterlo". "E per rafforzare questa nostra azione -ha concluso Politi- daremo vita nelle prossime settimane a una serie di iniziative e manifestazioni in tutte le regioni per sensibilizzare società civile, istituzioni, forze politiche, sociali ed economiche sul tema prioritario del suolo e della sua effettiva salvaguardia".
Tommaso Tautonico
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