02/03/2016 - 13:05

Istat, nel 2015 il Pil aumenta dello 0,8%. E Renzi esulta: "l'Italia è tornata"

Torna a crescere il nostro Prodotto interno lordo. Secondo gli ultimi dati elaborati dall'Istat nel 2015 il Pil ai prezzi di mercato è stato pari a 1.636.372 milioni di euro correnti, con un aumento dell'1,5% rispetto all'anno precedente. In termini di volume il Pil è aumentato dello 0,8%, registrando una crescita dopo tre anni consecutivi di flessioni.
Dal lato della domanda interna nel 2015 si registrano, in termini di volume, variazioni positive nei consumi finali nazionali (0,5%) e negli investimenti fissi lordi (0,8%). Per quel che riguarda i flussi con l'estero, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate del 4,3% e le importazioni del 6,0%. 
 
La domanda interna ha contribuito positivamente alla crescita del Pil per 0,5 punti percentuali (1,0 al lordo della variazione delle scorte) mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto negativo per 0,3 punti. A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (3,8%), nell'industria in senso stretto (1,3%) e nelle attività dei servizi (0,4%). Le costruzioni hanno invece registrato un calo dello 0,7%. 
 
La crescita del Pil è stata accompagnata nel 2015 da un incremento significativo delle importazioni di beni e servizi (+6,0%;) l'insieme delle risorse disponibili, misurate in termini di volume, è aumentato rispetto all'anno precedente dell'1,9%. Dal lato degli impieghi si è registrato un aumento dello 0,8% degli investimenti fissi lordi e dello 0,5% dei consumi finali nazionali. Il contributo alla variazione del Pil della domanda nazionale al netto delle scorte è risultato positivo per 0,5 punti e quello della variazione delle scorte ha contribuito per altri 0,5 punti, mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto negativo per 0,3 punti percentuali.
 
 La crescita in volume degli investimenti fissi lordi (0,8% nel 2015) ha segnato un'inversione rispetto agli scorsi anni (-3,4% nel 2014). Si sono registrati aumenti per gli investimenti in mezzi di trasporto e in macchinari e attrezzature, rispettivamente, del 19,7% e dell'1,1% mentre hanno segnato diminuzioni la componente delle costruzioni (-0,5%) e quella dei prodotti della proprietà intellettuale (-0,4%).
 
Le unità di lavoro sono aumentate dello 0,8% con un significativo incremento della componente dei dipendenti (+1,3%) e un contenuto calo della componente degli indipendenti (-0,4%). Questa crescita ha interessato tutti i macrosettori, ad eccezione delle costruzioni dove si è registrato un calo dell'1,0%; l'occupazione è aumentata del 2,2% nell'agricoltura, silvicoltura e pesca, dello 0,2% nell'industria in senso stretto e dell'1,0% nei servizi. I redditi da lavoro dipendente e le retribuzioni lorde sono cresciuti, rispettivamente, dell'1,9% e del 2,0%. Le retribuzioni lorde pro capite hanno registrato un incremento del 2,8% nel settore agricolo, dell'1,7% nell'industria in senso stretto, dello 0,5% nelle costruzioni e dello 0,3% nei servizi; nel totale dell'economia l'aumento è stato dello 0,6%.
 
"Dopo mesi di editoriali, chiacchiere, ricostruzioni, possiamo finalmente fare chiarezza sui veri numeri dell'economia italiana? " ha detto il premier Matteo Renzi su Facebook commentando gli ultimi dati dell'Istat. 
 
"A inizio del 2015 avevamo immaginato la crescita del +0,7%. La crescita è stata invece del +0,8%. Meglio delle previsioni. Il Governo Monti aveva chiuso con -2,3%; il Governo Letta con -1,9%" ha ricordato Renzi precisando che il "deficit è sceso per la prima volta da anni sotto il 3%: quest'anno abbiamo fatto il 2,6% (miglior risultato degli ultimi dieci anni). E nel 2016 scenderemo ancora".
 
Quanto ai dati sull'occupazione diffusi sempre dall'Istat (https://www.alternativasostenibile.it/articolo/istat-lavoro-a-gennaio-disoccupazione-stabile-piu-lavoratori-a-tempo-indeterminato-.html) secondo Renzi "il boom del JobsAct è impressionante. Nei due anni del nostro governo abbiamo raggiunto l'obiettivo di quasi mezzo milione di posti di lavoro stabili in più. E INPS ricorda come siano aumentati i contratti a tempo indeterminato nel 2015 di qualcosa come 764.000 unità!". "Il 2015 è stato l'anno record nella lotta all'evasione con 14,9 miliardi di euro recuperati dallo Stato, alla faccia di tutti quelli che criticavano il nostro Governo su questo. Sarebbe interessante recuperare le dichiarazioni di alcuni esponenti politici, anche di maggioranza, su questo" ha detto ancora il premier soffermandosi infine ugli effetti della cosiddetta Spending Review e sulle tasse. 
 
"Cottarelli aveva proposto 20 miliardi di spending. In due anni abbiamo fatto tagli per 24,9 miliardi, di cui la stragrande maggioranza a livello di governo centrale" ha continuato Renzi aggiungendo: "Abbiamo impedito ogni aumento di tasse (l'ultimo fu nel settembre 2013, con altro governo) e bloccato anche l'aumento delle tasse locali. In due anni siamo intervenuti con 80 euro a più di dieci milioni di persone, IMU e TASI prima casa, IRAP costo del lavoro, superammortamento fiscale al 140%, incentivi fiscali del JobsAct, tasse agricole, credito di imposta per il Sud". 
 
"A livello economico la situazione internazionale non è facile, i mercati sono altalenanti, la crisi ha lasciato strascichi terribili: noi sappiamo che c'è ancora molto da fare, a cominciare dalla battaglia contro la disoccupazione giovanile e dalla lotta per gli investimenti, soprattutto al Sud. Ma lo facciamo, tutti insieme, senza paura, con una strategia unitaria che ha respiro e orizzonte. I numeri dimostrano che l'Italia è tornata. Non la lasceremo in mano ai catastrofisti che godono quando le cose vanno male" ha concluso il presidente del Consiglio. 
Rosamaria Freda
autore