26/07/2023 - 16:25

Indagine 3M: gli Italiani si affidano alla tecnologia e all’IA per affrontare gli impatti del cambiamento climatico

Pannelli solari a prezzi accessibili, tecnologie di filtrazione dell’inquinamento atmosferico, veicoli elettrici e auto a idrogeno. Secondo l’edizione 2023 dello State of Science Index 3M, queste sono tra le innovazioni e tecnologie più utili per contrastare gli effetti sull’ambiente.

 

Indagine 3M, cambiamento climatico

In uno scenario che necessita di azioni tempestive per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, gli Italiani ripongono ampia fiducia nella tecnologia per affrontare efficacemente le sfide della società moderna. È quanto emerge dall’ultimo State of Science Index 2023, l’indagine annuale realizzata da 3M che analizza la percezione della scienza a livello mondiale. Secondo il rapporto, gli italiani guardano con maggiore fiducia - rispetto a quanto espresso nelle tendenze globali dagli altri paesi inclusi nell’indagine - alle tecnologie in grado di contrastare gli effetti sull’ambiente e garantire migliori condizioni di vita per il futuro. Tra le varie opzioni gli italiani privilegiano la possibilità di accedere all’acquisto di pannelli solari a prezzi accessibili (58%), l’utilizzo innovativo delle risorse per ridurre i rifiuti (45%), la possibilità di usufruire di veicoli e trasporti elettrici a prezzi accessibili per ridurre le emissioni inquinanti (45%), nonché la disponibilità di alternative ecologiche alle tradizionali forniture per l’edilizia (43%) e di tecnologie di filtraggio per contrastare gli effetti dell’inquinamento atmosferico (42%).

Ampia fiducia viene riposta nelle potenzialità dell’intelligenza artificiale: l’81% degli italiani ritiene, infatti, che possa giocare un ruolo determinante per la realizzazione di un futuro più sostenibile e il 70% crede che possa avere un impatto positivo anche sulla vita quotidiana. Entrando più nel dettaglio, la possibilità di avvalersi di tecnologie innovative per i trasporti, in grado di ridurre l’inquinamento atmosferico, è in cima agli interessi degli italiani: dal rapporto State of Science Index 2023 emerge infatti che il 95% ritiene affidabile il trasporto pubblico elettrico, il 92% mostra interesse per i sistemi stradali in grado di comunicare con le automobili, mentre il 91% guarda con interesse alle auto a idrogeno e l’88% alle potenzialità dell'intelligenza artificiale per migliorare le abitudini di guida. “Lo scenario attuale mostra quanto gli italiani guardino con fiducia alla scienza e alla tecnologia per contrastare i cambiamenti climatici. Noi e la comunità scientifica abbiamo il dovere di continuare ad alimentare questa fiducia, continuando a sviluppare nuove soluzioni e innovazioni capaci di fronteggiare le sfide più difficili a livello globale” ha dichiarato Maurizio Asti, Managing Director 3M in Italia e Sud Est Europa.

Nell’intento di rispondere a queste esigenze, 3M sviluppa costantemente nuove soluzioni tecnologiche capaci di valorizzare le potenzialità della scienza per supportare l’evoluzione della società. L’impegno profuso in tal senso è stato recentemente riconosciuto dal Fast Company Best Workplaces for Innovators 2023 che ha inserito 3M tra i finalisti nella categoria sostenibilità per le innovazioni realizzate per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Tra queste, ha ricevuto ampia attenzione l’innovativo catalizzatore nanostrutturato all’iridio, una tecnologia che potrebbe rendere la produzione di idrogeno verde più conveniente, efficiente e accessibile.

L’impegno di 3M a favore del progresso della società è in costante evoluzione. In qualità di sostenitore RE100, l’iniziativa globale di energia rinnovabile, l’azienda si è posta infatti tra i suoi obiettivi il passaggio ad un’attività globale che impieghi il 100% di elettricità rinnovabile entro il 2050, nonché un investimento di 1 miliardo di dollari per accelerare la riduzione delle emissioni di gas serra del 50% entro il 2030, il traguardo della neutralità carbonica entro il 2050, la riduzione dell'uso di acqua del 25% entro il 2030 e della plastica vergine di origine fossile di 125 milioni di libbre (quasi 56.700 tonnellate metriche) entro il 2025.  

Marilisa Romagno
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