07/11/2014 - 16:00

Il container riciclato ad uso abitativo a Ecomondo 2014

Il centro commerciale di Cavezzo, il centro sportivo di Casalgrande e il neonato PopUp Hotel, sono i primi progetti di edilizia sostenibile realizzati in Italia basati sul riciclo di container marittimi a fine corsa.
Dal 5 all'8 novembre 2014, Phoenix International e BOX4IT sono a Ecomondo, Fiera Internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile, in scena a Rimini e giunta alla sua diciottesima edizione, per presentare le proprie soluzioni nel campo dell'edilizia sostenibile mirate alla corretta gestione e valorizzazione del container marittimo a fine corsa, in linea con le principali strategie europee ed internazionali sull'ecoinnovazione. Il grande know how di Phoenix International, azienda specializzata nella commercializzazione di container marittimi e monoblocchi, ha permesso a BOX4IT di crescere e confermarsi «una risposta alle differenti esigenze del mercato edile, in grado di offrire una soluzione in cui la crescente attenzione per l'ambiente sposa l'attenzione all'ottimizzazione del budget», come sottolinea Alessandro Cocchi che di BOX4IT è ideatore e fondatore.

BOX4IT, in quest'ultimo anno e mezzo, ha saputo distinguersi in Italia per la realizzazione dei primi progetti evoluti di Container Architecture. Primo fra tutti, il Centro Commerciale di Cavezzo, comune duramente colpito dal terremoto in Emilia, interamente composto da container abitativi riciclati. Cavezzo 5.9 Shopbox rappresenta un ottimo esempio di progetto di ricostruzione capace di condensare in un'unica soluzione design, rapidità di realizzazione (solo 4 mesi), versatilità e sostenibilità in chiave low cost. Una grande soddisfazione non solo dal punto di vista tecnico ed estetico, ma anche dal grande risvolto sociale e umano, come testimonia Giovanni Fattori, Presidente del Consorzio Cavezzo: «Il terremoto ci ha portato via la casa, il lavoro e molti amici. Per rientrare negli edifici che ospitavano le nostre attività, tutti palazzi gravemente danneggiati o addirittura demoliti, avremmo dovuto attendere anni. Grazie a BOX4IT dopo pochi mesi eravamo già tornati al lavoro».

Il 2014 è stato poi l'anno della realizzazione del primo centro sportivo interamente realizzato con container marittimi a fine corsa: la Polisportiva Casalgrandese, a pochi chilometri da Reggio Emilia. Una complessa struttura realizzata in soli due mesi partendo da 16 container high cube in acciaio Cor-Ten riciclati a fine corsa da 40 piedi, distribuiti su 2 piani. Una grande sfida in termini di prestazioni data la natura sismica del territorio che ha sancito una perfetta sintesi tra performance elevate, ambiente confortevole e design moderno. Ma il progetto che su cui si sta catalizzando l'attenzione del settore e che sta affascinando maggiormente è il PopUp Hotel, prototipo del primo concept italiano di stanza d'albergo realizzata con container riciclati, che rappresenta per BOX4IT una sfida ambiziosa nel campo della Container Architecture: anima green e design di tendenza per soluzioni confortevoli e innovative anche nel settore alberghiero.

Il bilancio generale dopo il primo anno e mezzo è più che positivo e carico di soddisfazioni per BOX4IT, infatti si possono vantare collaborazioni con prestigiosi marchi come Hally Hansen, Bosh, Vans, Replay, Rina. Per ogni brand sono state progettate soluzioni ad hoc, da stand fieristici a shop itineranti, capaci di soddisfare le esigenze tecniche e garantire maneggevolezza e rapidità nelle operazioni di trasporto e allestimento, senza mai rinunciare all'estetica, come può dimostrare lo stand a Ecomondo. E poi Ducati, che ha scelto BOX4IT per il lancio della nuova Scrambler: il container giallo, rigorosamente marchiato, ha accompagnato la nuova nata dell'azienda emiliana in tutti gli eventi ufficiali di presentazione trasformandosi in un inseparabile involucro simbolo di un prodotto "anticonformista, accessibile ed essenziale". «Le strutture modulari di BOX4IT - racconta con orgoglio Alessandro Cocchi - sono studiate appositamente per resistere a situazioni limite che nessuna casa dovrà mai affrontare. Inoltre, possono essere unite a piacimento, proprio come quando da bambini si giocava con le costruzioni. Il principio è lo stesso».
Marilisa Romagno
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