01/01/2013 - 01:00

I progetti di ricerca sulla gomma della Bridgestone

Dalla gomma per cancellare ai pneumatici, il lattice è la fonte primaria utilizzata dall'industria per la produzione di gomma naturale: è sufficiente pensare che solo i produttori di pneumatici ne consumano ben il 70%.
Ma da dove proviene il lattice? Questo liquido lattiginoso sgorga dalle incisioni praticate sulla corteccia di un albero specifico (Hevea brasiliensis), noto come albero della gomma. Una volta raccolto, il lattice forma una massa elastica che viene lavorata per ottenere la gomma naturale. Negli ultimi anni la sopravvivenza di questi alberi è stata fortemente minacciata da un batterio che, attaccando le radici dell'Hevea, indebolisce l'albero fino a causarne la morte. La storia dell'albero della gomma ha inizio secoli fa, quando le popolazioni del Sudamerica impiegarono per la prima volta il lattice nella costruzione di attrezzi e nell'impermeabilizzazione degli indumenti. Originario del Brasile, l'Hevea venne successivamente esportato dagli europei e coltivato nel sud-est asiatico, dove grazie al clima favorevole si diffuse velocemente. Ad oggi il 90% degli alberi della gomma si trova in questa regione ed è minacciato dalla presenza di un batterio che infetta le radici della pianta fino a provocarne la decomposizione. La mancanza di una vera e propria cura favorisce il diffondersi dell'infezione, poiché l'unico rimedio esistente prevede la completa rimozione della parte infetta e il conseguente trattamento con sostanze chimiche che agiscono al fine di eliminare il batterio.
Vista l'importanza della gomma naturale per l'industria dei pneumatici, Bridgestone ha sviluppato nell'ambito di un progetto di ricerca NEDO delle tecnologie in grado di migliorarne la diagnosi di questa malattia. Attualmente è possibile individuare la presenza del batterio solo attraverso un'analisi visiva della pianta che spesso impedisce l'esatta individuazione della malattia, ne ritarda la scoperta o conduce a una diagnosi errata. Nello specifico, per poter meglio prevenire e curare gli alberi di Hevea, le ricerche hanno identificato quattro metodologie di analisi in grado di individuare in maniera precisa e immediata la presenza del batterio infestante: l'analisi del DNA e dei componenti del lattice, la diagnosi basata sullo spettro delle foglie, quella sulla misurazione della temperatura e l'analisi delle immagini satellitari. In questo modo sarà possibile, salvare un maggior numero di esemplari di Hevea, prevenire la diffusione della malattia su larga scala e assicurare una fornitura sostenibile di gomma naturale per il futuro.
Oltre ad arginare e prevenire la malattia che colpisce l'albero della gomma, Bridgestone ha condotto degli studi in collaborazione con il National Institute of Genetics, i quali hanno portato alla recente decodifica della sequenza genetica principale dell'Hevea brasiliensis. Grazie a questa scoperta sarà possibile sviluppare nuove tecnologie per migliorare la coltivazione dell'albero della gomma e sviluppare una qualità di Hevea più resistente e produttiva. Attraverso queste ricerche, Bridgestone continua a percorrere la strada della sostenibilità per raggiungere il proprio obiettivo che mira alla produzione entro il 2050 di pneumatici di ottima qualità e tecnologicamente avanzati con materiali sostenibili al 100%.
Marilisa Romagno
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