21/05/2015 - 20:00

Greenpeace a Ban Ki-Moon: "Faccia sentire la sua voce in nome della libertà di espressione in India"

Durante una conferenza stampa tenutasi oggi, Greenpeace India ha annunciato che grazie all'aiuto di altre realtà della società civile, a nuovi sostenitori e alla disponibilità dello staff a lavorare senza percepire compenso, riuscirà a mantenere operative le proprie attività di base anche per il mese di giugno.
Il Direttore Esecutivo di Greenpeace India, Samit Aich, ha invitato la gente di tutto il mondo a unirsi all'appello lanciato a Ban Ki-moon, con cui si chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di far sentire la sua voce a sostegno della libertà di espressione in India. Greenpeace India rischia la chiusura dopo che il Ministero degli Affari Interni indiano ha bloccato i suoi conti correnti nazionali e ha sospeso la licenza che permette all'organizzazione ambientalista di ricevere contributi internazionali. Il prossimo 26 maggio, l'Alta Corte di Nuova Delhi ha fissato un'audizione in relazione al ricorso di Greenpeace India, che contesta le decisioni ministeriali.

"In questi giorni abbiamo assistito a un crescente sostegno nei confronti di Greenpeace India", ha dichiarato Samit Aich. "Sono profondamente impressionato dalle offerte di aiuto che abbiamo ricevuto sia da altre realtà della società civile, sia da migliaia di nostri sostenitori in tutto il Paese. Oggi il mio staff mi ha consegnato una lettera commovente in cui si impegna a lavorare gratuitamente per tutto giugno. Spero che non si arrivi a questo, ma se necessario siamo in grado di assicurare le nostre attività di base anche per il prossimo mese".

Greenpeace India crede nel sistema giudiziario indiano ed è sicura di un pronunciamento favorevole dell'Alta Corte, che in passato ha già dato ragione due volte a Greenpeace contro le censure del ministro degli affari interni, Rajnath Singh. Lo scorso gennaio, infatti, un precedente tentativo portato avanti per bloccare i fondi provenienti dall'estero destinati a Greenpeace India fu annullato dall'Alta Corte perché "arbitrario, illegale e incostituzionale". "Siamo fiduciosi, ma il corso della giustizia può richiedere tempo, e noi dobbiamo fare in modo di mantenere attive le nostre campagne principali anche nelle prossime settimane. Quanto abbiamo annunciato oggi ci consente di fare ciò che è necessario per sopravvivere", ha concluso Aich.
Tommaso Tautonico
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