03/02/2015 - 18:54

Green economy: il Trentino è la Regione più verde d'Italia. Ultima la Sicilia

Il Trentino Alto Adige, le Marche e la Valle d'Aosta sono le Regioni più green d'Italia. E' quanto emerge dalla classifica "Indice Green economy 2014" stilata da Fondazione Impresa che fotografa un'Italia "a macchia di leopardo" dove i classici squilibri Nord-Sud vengono superati e l'economia verde diventa "patrimonio di tutti".
Seguire l'Abruzzo, a seguire la Toscana, la Basilicata, l'Umbria, la Calabria, il Veneto e l'Emilia Romagna. 
 
Il Trentino Alto Adige domina la classifica grazie ad un rendimento efficiente nella maggioranza degli indicatori green. In più di un terzo degli indicatori (8 su 21) si posiziona sempre nelle prime 3 posizioni e solamente in 4 indicatori su 21 scende sotto metà classifica (11° posto o peggiore). Il Trentino è anche leader assoluto nelle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazioni energetica (51,5 ogni 1.000 abitanti, più del doppio della media italiana che si "ferma" a 24,1) e per qualità ambientale dei prodotti (56,1 licenze ecolabel ogni 100 mila imprese vs il 6,0 del caso Italia).
 
Il secondo posto è occupato dalle Marche, la Regione fa registrare sia la potenza solare-fotovoltaica in conto energia installata più elevata d'Italia (654,8 Kw ogni mille abitanti) sia il più elevato numero di punti vendita di prodotti biologici (16,0 ogni 100 mila abitanti). Non solo. Le Marche sono anche caratterizzate da un rendimento costante attraverso quasi tutti gli indicatori green con solo 4 casi su 21 dove la Regione si posiziona al di sotto di metà classifica (11° posto o peggiore). 
 
Al terzo posto la Valle d'Aosta, che fa registrare un'ottima posizione con un terzo degli indicatori (7 su 21) e fa registrare ben 4 primi posti assoluti: energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, carbon intensity, qualità ambientale delle organizzazioni/imprese e più bassa percentuale di famiglie che dichiarano sporcizia nelle strade (12,1% vs 28,6% della media italiana).
 
A caratterizzarsi come "rivelazioni del 2014" sono Abruzzo, Basilicata e Calabria, mentre si confermano in ottima posizione la Toscana e l'Umbria. 
 
A soffrire di più sono invece la Puglia e la Campania, che scontano una prevalenza di posizionamenti nelle parti basse delle classifiche (in 13 indicatori su 21) ma, mentre la Puglia può contare su più posizionamenti favorevoli (3 volte a podio con 3 secondi posti negli indicatori potenza solare-fotovoltaica installata, qualità ambientale dei prodotti e risparmio energetico certificato con i certificati bianchi), la Campania può "beneficiare" solo di un primo posto per merci in ingresso/uscita su strada ed è fanalino di coda in 3 indicatori (punti vendita bio, detrazioni fiscali 55% e qualità ambientale prodotti).
 
Le posizioni peggiori della classifica sono occupate da Lazio e Sicilia. Rispetto ai 21 indicatori della Green economy 2014, per ben 15 volte il Lazio risulta nelle parti basse della classifica (11° posto o peggiore). Ultimo posto per la Sicilia: in 3 indicatori è fanalino di coda, ovvero risparmio energetico certificato, qualità ambientale delle organizzazioni e raccolta differenziata. 
 
Clicca qui per scaricare la versione integrale del rapporto "Indice di Green economy 2014".
Rosamaria Freda
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