08/05/2015 - 17:00

Green Act: ecco cosa serve al nostro Paese

Rilanciare il Paese ripartendo dalla tutela ambientale. Ecco le undici proposte del Green Act.
Atteso già per il mese di marzo, il Green Act arriverà probabilmente a giugno e conterrà delle dettagliata proposta di intervento per contrastare le problematiche ambientali e rilanciare l’economia nazionale. La finalità del documento è unica e riguarda l’urgenza di tutelare l’ambiente attraverso un uso maggiore e differenziato delle fonti rinnovabili. Adottate già da molte imprese e dai private, queste risorse rappresentano anche un valido rimedio per contrastare i continui rincari dei costi per la fornitura energetica. Apprezzate anche per la loro convenienza, le fonti rinnovabili rappresentano un’opportunità di crescita per i Paesi in via di sviluppo, che potrebbero impiegarle per contrastare la mancanza di cibo.
Green Act: 11 proposte per ripartire
Il ministro dell’Ambiente Galletti ha assicurato che entro giugno sarà pronto il Green Act e che quindi l’Italia potrà presentare un valido piano di interventi alla Conferenza sul clima, che si terrà a Parigi il prossimo luglio. Si tratta di un evento importante, che coinvolgerà tutte le più importanti Autorità mondiali che dovranno trovare un accodo per contrastare le emergenze ambientali e i problemi derivanti da un uso irresponsabile delle risorse naturali. Nell’elaborazione del Green Act e del piano d’intervento è stato decisivo il contributo di Legambiente che ha avanzato 11 dettagliate proposte:
1. Fiscalità green: chi inquina paga, chi innova risparmia. La priorità è cercare di modificare la logica fiscale applicata all’uso delle risorse energetiche e ambientali. Superare il paradosso fiscale italiano che tassa il lavoro molto di più rispetto alla media dell’Unione Europea, senza concedere agevolazioni e sconti a chi impiega delle risorse naturali, amplificando gli effetti dell’inquinamento. Eliminare i privilegi e promuovere l’innovazione.
2.   Città: rigeneriamole. Rendere le città italiane cantieri di innovazione, realizzando progetti e cantieri per restituire qualità e sicurezza agli spazi pubblici e alle abitazioni. Invertire la logica edilizia, spostando l’attenzione sul recupero degli spazi urbani e sulla riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio esistente. Valorizzare il “passato” per dare speranza al futuro.
3.   Bonifiche: risanare le ferite. Trovare una soluzione definitiva al problema dell’inquinamento industriale. Individuare e rimuovere i rischi sanitari per tutte le popolazioni esposte alle conseguenze causate da un uso irresponsabile delle risorse. Attuare piani d’intervento per migliorare la qualità di acqua, suolo e aria per valorizzare nuovamente tutte le aree abbandonate.
4.   Energia Italia rinnovabile. Attuare una politica che sappia orientare il futuro energetico del Paese verso l’uso di fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Avviare dei processi per la generazione energetica con produzioni pulite, adattando i sistemi energetici all’uso di fonti rinnovabili. Ridurre progressivamente l’uso dei carburanti fossili.
5.   Rifiuti urbani: ridurre e riciclare. Superare le troppe emergenze nate dalla gestione scorretta delle discariche. Avviare delle attività preventive, stimolare i processi di riciclo e attuare un valido sistema di incentivi e disincentivi. Contrastare e punire severamente gli smaltimenti illegali dei rifiuti speciali attraverso la creazione di una nuova legge.
6.   Mobilità. Cambiare il sistema della mobilità, incentivando l’uso dei nuovi veicoli attraverso iniziative informative mirate. Definire nuove logiche per il trasporto urbano, cercando di contenere i costi derivanti della congestione da traffico, cercando anche di aumentare la sicurezza e la vivibilità delle strade.
7.   Trasporti e infrastrutture. Mirare alla riqualificazione delle infrastrutture attraverso interventi che mirino all’utilità, cercando di soddisfare le moderne necessità di mobilità delle persone e delle merci. Intervenire e riqualificare i servizi ferroviari regionali attraverso una gestione unica.
8.   Dissesto idrogeologico: azioni preventive. Attuare delle nuove procedure per gli interventi strutturali che sappiano orientarsi verso rigorose politiche di prevenzione. Limitare i casi di edilizia selvaggia, riqualificando gli spazi naturali danneggiati e i corsi d’acqua deviati. Incrementare la permeabilità dei suoli.
9.   Natura: investire sulla biodiversità. Rispettare e tutelare gli ecosistemi, le risorse naturali e la biodiversità. Riconoscere e valorizzare il contributo delle comunità che si fanno carico di iniziative mirate alla difesa della natura. Garantire alle aree protette le condizioni necessarie per sviluppare al massimo le loro potenzialità attraverso attività economiche di qualità.
10. Il turismo per rilanciare Italia. Migliorare e creare nuove strutture ricettive che sappiano valorizzare il patrimonio naturale nazionale. Ideare prodotti turistici in linea con le nuove esigenze. Rafforzare il sistema turistico nazionale, coniugando la bellezza con l’innovazione, la semplificazione con la sostenibilità.
11. Risorse Europee 2014-2020: sfide e opportunità. Ottimizzare l’uso delle risorse messe a disposizione dalle politiche ambientali europee. Affrontare le emergenze ambientali esistenti, privilegiando le aree più colpite come il Mezzogiorno. Stimolare l’innovazione, definire le priorità, misurare i risultati e verificare l’efficacia di ogni intervento.
Andrea Manfredi
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