30/01/2017 - 11:39

Fotovoltaico ed eolico, nel 2016 le rinnovabili rallentano

Secondo i dati di un recente studio nel 2016 l'energia prodotta dalle rinnovabili non è cresciuta. La causa è da attribuire alle condizioni meteo sfavorevoli.
rinnovabili
Rispetto al 2015 la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha subito uno stop nonostante le condizioni economiche di mercato legate ai costi di realizzazione degli impianti. Secondo lo studio "Energy transition in the power sector in Europe" realizzato da Energiewende e Sandbag, la crescita nel 2016 è stata pari a 16,9 terawattora (Twh) su un totale di 952 Twh, con un peso complessivo delle rinnovabili sul mix energetico pari al 29,6%. La causa dello stop nella produzione è da ricercare nelle pessime condizioni meteo che hanno colpito l'Europa nel corso dell'anno. Vento e sole sono stati meno intensi nel 2016 rispetto al 2015, producendo un minor rendimento degli impianti eolici e fotovoltaici.

La buona notizia è che nonostante la produzione abbia subito questa battuta d'arresto, la corsa agli impianti di energia da fonti rinnovabili non si è fermata, anzi, si è assistito ad un aumento degli impianti. Questo è stato reso possibile grazie ai ribassi record delle ultime aste (in Danimarca si è arrivati a 49,9 euro e 53,8 euro per megawatt rispettivamente per fotovoltaico ed eolico), segnale inequivocabile che la direzione intrapresa è quella giusta, gli impianti sono economicamente vantaggiosi anche senza incentivi.

Tra i paesi europei la Germania è al primo posto per la produzione di energia da rinnovabili, seguita da Gran Bretagna, Spagna e Italia. La Danimarca invece è il paese dove eolico e solare coprono la maggior parte del mix energetico. Segno negativo anche per le emissioni di CO2, scese del 4,5% nel 2016, grazie ad un minor utilizzo del carbone-lignite nelle centrali, anche se, sottolinea il rapporto, il carbone rimane fondamentale per la sostenibilità energetica della Germania. Un plauso alla Gran Bretagna che ha deciso di aumentare di 18 sterline il prezzo dei certificati di emissioni della CO2: chi vuol inquinare deve pagare di più. 
Tommaso Tautonico
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