08/11/2012 - 18:00

Dall'Europa all'Italia, la crisi della legalità

Ambiente, impresa e legalità animeranno la discussione ad Ecomondo di Rimini. Le dinamiche della criminalità ambientale, le carenze ma anche i progressi del sistema legislativo, le buone pratiche come punto di partenza per il contrasto quotidiano all'ecomafia.
Sono questi i temi degli incontri in programma sabato 10 novembre presso la fiera Ecomondo di Rimini attraverso la presentazione delle ricerche del progetto SCORE (Stop Crimes on Renewables and Environemnt - Fermiamo i crimini nelle rinnovabili e nell'ambiente), coordinato dalla Fondazione Culturale di Banca Etica e finanziato dalla Commissione Europea. "Il progetto è partito alla fine del 2010 e si concluderà nel 2012", spiega Mariateresa Ruggiero, direttore della Fondazione Culturale Responsabilità Etica. "Lo scopo è quello di analizzare gli aspetti critici, i casi di illegalità e di infiltrazione criminale che hanno colpito l'eolico, il solare e la filiera del legno, per promuovere buone prassi e proporre nuovi criteri alle pubbliche amministrazioni e al mondo bancario, in modo da prevenire il verificarsi di nuovi casi di illegalità".

Si parte con alle ore 10:30 presso la sala Ravezzi 2 Hall Sud con il dibattito "Dall'Europa all'Italia, la crisi della legalità" che si concentra sulle tre emergenze fondamentali: emergenza ambiente: la produzione di energia, emergenza sviluppo: il ruolo delle imprese nel settore delle rinnovabili (modelli e best practices), emergenza legalità: i mercati e il rischio di infiltrazione criminale, l'interesse verso un quadro normativo integrato di contrasto agli illeciti. A discuterne Enrico Fontana , giornalista Redattore Osservatorio Ecomafie/Legambiente, Andrea Galli - giornalista de Il Corriere della sera, autore di "Cacciatore di Mafiosi" Bur ed., Laura Garavini, deputata Parlamento Italiano, presidente Mafia? Nein Danke! E Paolo Acciai, Segretario Nazionale Filca Cisl. Modera Mauro Meggiolaro responsabile scientifico progetto Score www.euscore.eu.
Il programma prosegue alle 14:30 presso il Pad D1, Area Social Media Corner, con un incontro "Il ciclo della Legalità: l'energia pulita che muove il mercato". Matteo Cavallito, giornalista del mensile Valori, intervista i ricercatori Score su ecomafie in Italia, rischi di illegalità nel settore bosco/legno, strumenti di contrasto nella gestione delle risorse forestali, le banche e il settore finanziario, rischi imprenditoriali nell'accesso al credito e criteri anticrimine, formazione delle partnership d'impresa. Intervengono Luigi Lusenti presidente di Arci Lombardia, Simone Grillo dell'Associazione Valore Sociale, Chiara Pracchi dell'Associazione Saveria Antiochia Omicron (Sao), Francesco Zoppeddu della Fondazione Culturale Responsabilità Etica, Davide Pettenella del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TeSAF) dell'Università di Padova e Francesco Memo del Centro di Iniziativa Europea, autori, tra gli altri, delle ricerche del Progetto Score.

Secondo gli ultimi disponibili, nel corso del 2011 l'Italia si è piazzata quarta nel mondo per investimenti nelle rinnovabili. 29 i miliardi investiti dalla Penisola nel settore verde contro i 31 della Germania, i 48 degli Stati Uniti e i 51 della Cina. In tutto il mondo la metà della nuova potenza elettrica installata è di origine rinnovabile. In Europa la cifra sale a quota 71%. Ma all'espansione del settore si accompagna anche il consolidamento del business criminale. Lo confermano, tra gli altri, il Rapporto regionale Ecomafia 2012 della Lombardia, presentato a ottobre a Milano, e il recente Dossier nazionale sulla corruzione di Libera, Legambiente e Avviso pubblico. Ne emerge un quadro preoccupante che vede proprio la Lombardia conquistare la prima posizione nella classifica nazionale con 1.600 reati ambientali complessivi e quarta nel lo smaltimento illegale dei rifiuti (340 illeciti accertati nel 2011). Un disastro che si traduce in un guadagno di 450 milioni di euro per la criminalità organizzata. Da Nord a Sud, inoltre, si sono contati circa 1.100 arresti (in testa la Calabria, seguono Piemonte e Lombardia) nell'ambito delle 78 inchieste su fenomeni di corruzione ad impatto ambientale condotte dal 2010 ad oggi.
Il panorama, insomma, resta ampiamente problematico anche per l'incertezza legislativa o la mancanza di trasparenza nelle procedure di autorizzazione per gli impianti di produzione delle energie rinnovabili. Criticità che ha rilevato la Fondazione Culturale di Banca Etica nella fase preliminare della sua ricerca. "I casi di infiltrazione criminale evidenziati dall'Operazione Eolo in Sicilia e le speculazioni nel fotovoltaico in alcuni regioni italiane hanno messo in luce alcuni punti di debolezza", spiega Mariateresa Ruggiero. "Sia a livello di amministrazioni pubbliche, che spesso non hanno vigilato con la necessaria attenzione, sia nel settore bancario, che in molti casi ha finanziato imprese opache, senza condurre ricerche approfondite di due diligence".
Marilisa Romagno
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