31/07/2014 - 14:02

Da ludico a rifugio green: le Spa cambiano il loro volto progettuale

Dal pubblico al privato, la cultura del benessere è cresciuta rapidamente negli anni che hanno preceduto la crisi economica, pur avendo questi due ambiti delle caratteristiche molto differenti.
Non sempre, però, alla consapevolezza dei vantaggi che l'uso di un'area benessere o di una SPA domestica ha su corpo e mente, si è accompagnata un'attenta cultura progettuale. Il risultato? La presenza sul mercato di realtà edi studi improvvisati senza un reale concept e una programmazione di qualità. Maurizio Menescalchi, Ceo di Wellconcept360, azienda specializzata da 24 anni nell'ideazione, progettazione, realizzazione di aree benessere e piscine professionali e private su misura (anche chiavi in mano), offre il suo punto di vista sul settore e presenta i progetti più innovativi che combinano lusso e funzionalità a logiche green.

Come valuta il livello di cultura progettuale presente nel nostro paese?
"Sono emersi sul mercato molti SPA designer con conoscenze approssimative, se non errate, che vanno a intercettare ignari clienti. Per questo motivo è necessario conoscere le fasi della progettazione di un'area benessere ed anche le sue implicazioni tecniche che il più delle voltenon hanno nulla a che vedere con la cultura progettuale civile o industriale".
Quali sono le grandi novità ed innovazioni lanciate sul mercato e verso quali canoni di avanguardia si stanno rivolgendo gli addetti ai lavori?
"C'è da fare una grande distinzione tra le aree benessere e piscine e quelle estetiche o wellness in genere. Mentre le prime fondano i loro criteri di realizzazione su culture fondanti e assolutamente classiche, principalmente terme romane di influenza Nord europea, magrebina o turca, le seconde sono soggette a contenuti modali anche esasperati che ne provocano una veloce obsolescenza ma senza nulla aggiungere alla qualità dei trattamenti".

Oggi la proposta wellness su che piano si gioca?
"L'utenza di riferimento è molto più consapevole di qualche anno fa e, di conseguenza, sempre più persone iniziano ad averne cultura, concentrandosi sui contenuti, sulle configurazioni di termo e balneotrattamenti adeguati e integrati ad altre proposte quali estetica, massaggi e soft fitness. Le proposte improbabili e molto di facciata, nelle quali l'ambientazione molto ammiccante può trarre in inganno, sono ormai facilmente riconoscibili anche dal cliente".

Anche il wellness si sta orientando verso un'offerta green: in che modo?
"Le aziende che come la nostra hanno nel proprio Dna la continua ricerca di materiali e tecnologie che si distinguono per funzionalità, prestazioni, durata e affidabilità. Nel tempo abbiamo sviluppato una sensibilità sempre più eco-friendly selezionando ed utilizzando materiali il più possibile riciclati o riciclabili accanto a tecniche a recupero di calore laddove abbia senso utilizzarle".
I clienti come rispondono ai progetti eco-sostenibili?
"C'è ancora molto da fare, in particolare a livello culturale. A parole la struttura green piace a tutti ma per certi aspetti prevede anche costi superiori che fanno poi capitolare la scelta finale del cliente sempre su progetti tradizionali. Eppure è bene insistere su questa strada e continuare a proporre ricerche ed esempi di sostenibilità, applicandoli il più possibile".
Marilisa Romagno
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