01/01/2013 - 01:00

Croccante alle mandorle: solamente zucchero, mandorle e... passione

Il croccante viene prodotto in moltissime zone d'Italia, alcuni lo preparano utilizzando le mandorle, altri le nocciole, altri ancora i pistacchi, quel che è certo è, però, che la sua bontà rimane sempre invariata.
Spesso si trova il croccante in ricettari e testi antichi, ed ancora più spesso questo dolce balocco viene ricordato in poesie e scritti. Nel suo libro "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" Pellegrino Artusi ne parla come di un vero e proprio prodigio della pasticceria.

Pochissimi gesti, movimenti veloci e precisione danno vita ad un caramello perfetto e lucido.

Io adoro il profumo di questo dolce, l'aroma di caramello che permea la casa quando lo preparo. Il sospiro di festa che la pentola emana, ricreando in me ricordi di sagre e fiere paesane. Mia nonna lo preparava spesso, con passione, amore e devozione.

Questo croccante lo dedico a tutte le nonne del mondo, con la speranza che la tradizione delle cose buone preparate in casa continui per sempre. Consapevole del fatto che le cose semplici sono le più buone, proprio come avviene per il croccante, solo tre ingredienti: zucchero, mandorle ed amore.

Dosi per un pò di croccante (ma sempre troppo poco):
  • 260 g di zucchero semolato;
  • 200 g di mandorle senza buccia tostate.
Procedimento:
  1. Caramellare lo zucchero in un pentolino senza mai mescolarlo fino a farlo diventare di un bel colore biondiccio (aiutarsi con qualche cucchiaio di acqua ed alcune gocce di limone se si vuole facilitare l'operazione di caramelizzazione);
  2. Aggiungere al caramello le mandorle tostate (tutte in una volta e velocemente) e mescolare ottenendo un composto omogeneo;
  3. Se si dovesse risolidificare troppo mettere di nuovo sul fuoco senza problemi, i cristalli di zucchero si scioglieranno alla perfezione;
  4. Versare il tutto in stampini di silicone (come ho fatto io), oppure su una lastra di marmo o della carta forno entrambe oliate e quindi modellare della forma desiderata;
  5. Lasciar raffreddare e farsi coccolare da ogni singolo morso.
(autore: Matteo Bellini - www.cuocopersonale.com)
Dino Bortone
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