05/12/2015 - 18:00

COP 21, WWF: "L'Italia sia leader del clima, indichi data per stop al carbone"

In concomitanza con la COP21 di Parigi il WWF pubblica la nuova edizione del rapporto 'Carbone: un ritorno al passato inutile e pericoloso' e coglie l'occasione per lanciare la sfida: l'Italia rinunci al carbone, fissando una data per la chiusura dell'ultima centrale entro il 2025, come giá fatto da Regno Unito e Austria.
Nel rapporto si sottolinea che 'attualmente in Italia sono in funzione 12 centrali a carbone alcune delle quali sono vecchie, usano tecnologie obsolete e sono attive nel bel mezzo di aree urbane densamente abitate. Questi impianti nel 2014 hanno contribuito a soddisfare solo il 13,5% del consumo interno lordo di energia elettrica con circa 45.104 GWh, ma hanno emesso oltre 39 milioni di tonnellate di CO2 corrispondenti a quasi il 40% di tutte le emissioni del sistema elettrico nazionale. E' il carbone tra tutti i combustibili fossili quello che minaccia di più la nostra salute rilasciando in atmosfera, nei terreni e nelle acque, le maggiori quantità di inquinanti a parità di energia prodotta, oltre ad essere la principale minaccia per il clima del pianeta, visto che le emissioni di CO2 provenienti dalla combustione del carbone arrivano a essere del 30% superiori a quelle del petrolio e del 70% superiori a quelle del gas naturale.

Se si chiudessero tutte le centrali elettriche alimentate a carbone in Europa si eviterebbero oltre 18.200 morti ogni anno, si risparmierebbero 2.100.000 giorni di cure farmacologiche e fino a 42,8 miliardi di euro l'anno in costi sanitari, secondo quanto riferito dall'associazione europea Heal - Healt and Enviroment Alliance. Con una potenza installata di oltre 121.762 MW (dato Terna per l'anno 2014), a fronte di una punta massima della domanda di 59.126 MW (toccata nella calda estate 2015), l'Italia dispone di una sovra capacità di produzione di energia elettrica con impianti costretti a funzionare a scartamento ridotto o addirittura a stare fermi. Il nostro Paese potrebbe quindi facilmente fare a meno del tutto del carbone.

Tanto piú che, osservando la crescita delle rinnovabili in Italia, scopriamo che mentre nel 2007 (di fatto prima che il fotovoltaico decollasse grazie al conto energia) producevano 49.411 GWh, coprendo appena il 13,9% dei consumi interni lordi (elettrici), nel 2014 le rinnovabili hanno raggiunto il 37,5%: il loro contributo è quindi cresciuto in modo vertiginoso in soli pochissimi anni, fatto questo che ci fa comprendere come il settore abbia enormi potenzialità e, se adeguatamente agevolato (non necessariamente con ulteriori incentivi economici), sarebbe in grado di sostituire tutta la produzione elettrica da carbone italiana in meno di un decennio. Se vogliamo evitare i rischi del cambiamento climatico, così come altri impatti negativi del carbone (ad esempio quelli locali rappresentati dall'inquinamento atmosferico), il consumo di carbone nel mondo deve iniziare a diminuire entro il 2020 per essere completamente eliminato dal sistema energetico globale necessariamente prima del 2050. La transizione energia dovrà, dunque, essere raggiunta attraverso un rapido passaggio a una fornitura di energia rinnovabile al 100% e sostenuta da massicci investimenti in efficienza energetica.

L'Italia è il Paese che potrebbe chiudere da subito con il carbone, considerato che la potenza installata è più che doppia rispetto al picco massimo dei consumi mai raggiunto, mentre le rinnovabili hanno assunto un ruolo sempre più importante. Continua la serie di video umoristici del WWF per evidenziare quanto i danni delle fonti fossili per il clima, la salute e l'ambiente, in particolare del carbone, siano ben superiori agli ormai trascurabili benefici. Nel video, reso noto in concomitanza con la #COP21 di Parigi, compaiono due pugili che vanno all'angolo per rifocillarsi: quello che lo fa con il carbone e petrolio, però, finisce subito al tappeto. Lo slogan"finale è: L'energia giusta ti fa vincere!" E l'energia giusta é, ovviamente, quella pulita e rinnovabile. Il cortometraggio, che rientra nella campagna "No al carbone, sí al futuro"del WWF Italia, é una produzione "Don't Movie".


Tommaso Tautonico
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