03/12/2014 - 15:30

Clima: M5S, Lima non passerella politica ma terreno fertile per la ridurre CO2

"Il vertice Onu a Lima sui cambiamenti climatici è una grande occasione per chiudere accordi vincolanti sulla riduzione delle emissioni di CO2. Dobbiamo puntare a meno 55% di emissioni di gas serra entro il 2030 e al 100% di rinnovabili entro il 2050".
"Auspichiamo dunque - dichiara il senatore grillino Gianni Girotto - che il ministro dell'Ambiente Galletti, rappresentante per l'Europa al vertice insieme al commissario europeo Miguel Arias Canete, non trasformi l'evento in una passerella politica, come ha già fatto il premier Renzi durante il consiglio europeo del 23 e 24 ottobre scorso. In quell'occasione annunciava grandi provvedimenti per l'ambiente e l'occupazione e intanto metteva appunto il decreto Sblocca Italia, facendo ripartire le trivelle per le prospezioni petrolifere". Il COP20 di Lima, si augura il rappresentante del MoVimento 5 Stelle, deve puntare a superare l'accordo bilaterale sul clima Usa-Cina e dismettere gli investimenti nelle fossili nel più breve tempo possibile. A favore di questa visione ci sono ormai economisti di tutto il mondo e grandi manager del petrolio, come l'ex numero uno di Bp Lord Browne, convinti che l'industria energetica deve fare i conti con i cambiamenti climatici se non vuole subire gravi ripercussioni economiche nel prossimo futuro.

"Ecco perché Lima diventa un terreno fondamentale di preparazione per Parigi 2015, dove bisogna arrivare con le idee chiare e piani di sviluppo e investimenti altrettanto consapevoli", dice ancora Girotto. "Gli obiettivi fissati dall'Europa sono un segnale positivo ma non sufficiente per trasformare il pianeta e far crescere l'occupazione dentro un'ottica di economia verde. Il "low carbon" e l'incremento delle rinnovabili è un obiettivo non più rinviabile", insiste. E per tornare alle faccende di casa nostra e alle ultime catastrofi idrogeologiche, dice ancora il parlamentare a 5 Stelle, "il governo riconosce l'esistenza e gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici senza però sollevare le cause che lo alimentano. Anzi gettando benzina sul fuoco per esempio con lo Sblocca Italia, per favorire l'utilizzo delle fonti fossili e ostacolare le politiche di adattamento e mitigazione eliminando dal mercato la concorrenza delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica".

Sono già molte le Regioni che stanno predisponendo il ricorso alla corte costituzionale contro l'articolo 38 Decine i comuni d'Italia - dalla Basilicata alla Campania, dalla Sardegna all'Abruzzo, le Marche e ora anche dall'Emilia Romagna - ad aver iniziato un iter amministrativo contro lo Sblocca Italia e in particolare contro l'articolo 38 di quel decreto. "A tutti i sindaci e agli amministratori locali - conclude Girotto - va il nostro sostegno nella battaglia contro una norma che vuole snaturare i territori, rendendoli facile preda per gli speculatori finanziari".
Tommaso Tautonico
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