01/01/2013 - 01:00

Burden sharing: la confrenza Stato-Regioni del 22 febbraio 2012.

Con questo intervento si fa il punto sullo sviluppo del'iter legislativo del burden sharing; la conferenza stato regioni rappresenta un importante passaggio di questo tortuoso processo.
Il 22 febbraio 2012 si è riunita la Conferenza Stato – Regioni (sul funzionamento di quest’organo si veda il D.Lgs. 28 agosto 1997, n. 281  che fornisce la definizione ed l’ampliamento delle attribuzioni della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano ed unificazione, per le materie ed i compiti di interesse comune delle regioni, delle province e dei comuni, con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali)   per prendere posizione in tema di Burden Sharing.

Il burden sharing è il meccanismo di riparto dei ricordati obiettivi tra gli Stati membri e mira a  sua volta riproporre nei confronti delle Regioni la suddivisione in relazione alla singola vocazione energetica di queste.

Il burden sharing si fonda sulle seguenti disposizioni:

a) La direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, all’articolo 4 stabilisce che ogni stato membro adotta un Piano di Azione nazionale per le energie rinnovabili (l’Italia deve produrre il 17% dell’energia consumata nel 2020, da fonti energetiche rinnovabili) e lo notifica alla Commissione entro il 30 giugno 2010. Il raggiungimento di questo obiettivo, da coniugare con politiche efficaci di efficienza energetica, concorrono anche le regioni e gli enti locali;

b) legge 13/99, articolo 8-bis “Misure in materia di ripartizione della quota minima di incremento dell'energia elettrica da fonti rinnovabili”;

c) il decreto Legislativo 115/2008 (attuativo della Direttiva 2006/32/CE ) : Art. 6. Armonizzazione delle funzioni dello Stato e delle regioni in materia di efficienza energetica;
d) l'articolo 37, comma 6, del decreto legislativo 28 marzo 2011, n. 28;.

La problematica del burden sharing rappresenta un argomento molto importante per le associazioni di categoria e tra queste, per quanto riguarda il solare, ASSOSOLARE poichè fornisce la sostanza di un provvedimento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi europei al 2020.

Quest’ultima associazione del fotovoltaico, in particolare, ha inviato una lettera al presidente della conferenza Stato-Regioni V.Errani evidenziando che:  che il Burden Sharing sia un provvedimento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi europei dell’Italia al 2020; si legge: “ Come Assosolare abbiamo sempre sostenuto la pianificazione a livello regionale e locale di sviluppo delle energie rinnovabili, come elemento essenziale per la crescita della produzione nazionale di energia elettrica da fonte rinnovabile.Riteniamo altresì corretto che ciascuna regione abbia degli obiettivi che tengano conto delle reali potenzialità e caratteristiche del territorio.
Altrettanto essenziale è il monitoraggio e la revisione degli obiettivi su step intermedi.Ci sorprende però che il testo, così come leggiamo dai media, si basi sugli obiettivi del PAN, oramai notoriamente obsoleti. La Strategia Energetica Nazionale, che tarda ad arrivare, avrebbe dovuto rivedere questi obiettivi. Se guardiamo per esempio al fotovoltaico, il PAN faceva riferimento ad un obiettivo di 8,5 GW (includendo i 500 MW riservati al FV a concentrazione), mentre il fotovoltaico ha quasi raggiunto i 13 GW ed ha dimostrato di poter fare molto di più. Lo stesso conto energia oggi in vigore, parla di 23GW al 2016
”.

Sul versante dell’eolico si registra la posizione di  ANEV la quale accoglie con soddisfazione la notizia ed auspica che partendo dal provvedimento approvato si possa fare un passo verso la stabilità e la certezza della normativa e si possa garantire maggiore responsabilizzazione per le Regioni che dovranno concretamente individuare strumenti per lo sviluppo delle energie rinnovabili al fine di raggiungere gli obiettivi individuati. 
Alessio Elia
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