28/05/2015 - 20:44

Barriere coralline: stop allo sbiancamento dei coralli attraverso la geoingegneria

L'innalzamento della temperatura dei mari, causato dai mutamenti climatici, sta portando ad un lento ed inevitabile sbiancamento delle barriere coralline. Ma fermare questo processo è possibile, almeno secondo uno studio messo a punto da un gruppo di studiosi del Carnegie Institution for Science e dell'Università di Exeter, pubblicato su Nature Climate Change.
Il documento parla chiaro: la soluzione allo sbiancamento dei coralli starebbe nella geoingegneria, ovvero attraverso una gestione della radiazione solare a base di aerosol stratosferici (SRM) che porterebbe ad una riduzione della portata globale del fenomeno causato dalla mitigazione delle temperature dei mari.
 
Questa tecnica, nota come Solar Radiation Management, consiste proprio nella gestione delle radiazioni solari attraverso iniezioni gas nella stratosfera per formare particelle microscopiche in grado di riflettere parte dei raggi solari e quindi di limitare l'aumento delle temperature superficiali dei mari. 
 
Ma perché i coralli si sbiancano? Si tratta di un fenomeno distruttivo che colpisce le barriere coralline e i loro ecosistemi, in particolare la simbiosi tra i polipi del corallo e alcune alghe unicellulari fotosintetizzanti della famiglia delle Zooxanthellae. Il colore caratteristico di ogni specie di corallo è dato dall'alga e diventa vivido in proporzione alla concentrazione di questo microorganismo.  In presennza di un'alterazione dell'ecosistema, i polipi del corallo espellono l'alga simbiotica, facendo assumere alla struttura calcarea una colorazione più pallida o lasciandola completamente bianca, da cui il nome del fenomeno.
 
Lo sbiancamento dei coralli è un segno tangibile dell'aumento della temperatura dell'acqua. Infatti, lì dove maggiori sono stati gli effetti del riscaldamento globale è stata riscontrata una maggiore incidenza dello sbiancamento, che può peraltro avere luogo in presenza di altri fattori: irraggiamento solare (radiazione fotosinteticamente attiva o esposizione a radiazione ultravioletta), cambiamenti nella composizione chimica dell'acqua (specialmente del grado di salinità) o della sua opacità, cambiamento di correnti (che, a causa dell'accumulo di sedimenti, finiscono per deviare l'acqua calda della laguna verso la barriera), malattie del corallo, oppure uno slittamento degli strati di silt. In generale le cause dello sbiancamento sono naturali, anche se non è del tutto esclusa l'azione dell'uomo, in particolare l'inquinamento.
 
Secondo gli studiosi americani tutto questo potrebbe essere dunque mitigato applicando il sistema della geoingegneria perché, a prescindere da quanto il nostro Pianeta possa andare verso la decarbonizzazione dell'economia, non esiste una correlazione diretta tra i tentativi di mitigare le emissioni di CO2 nell'atmosfera e una migliore gestione del clima . Ma è necessario andare oltre e la strada giusta potrebbe essere proprio l'applicazione del sistema Solar Radiation Management. 
Rosamaria Freda
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