01/02/2017 - 11:05

Ambiente: Italia bocciata in sostenibilità

L'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) boccia l'Italia sotto il profilo della sostenibilità. Siamo in forte ritardo sugli obiettivi previsti al 2030.
sostenibilità
L'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile prevede che i paesi sottoscrittori raggiungano i 17 obiettivi di sostenibilità previsti entro quella data. L'Agenda prevede ben 169 target e 240 indicatori e l'Italia attualmente continua a perdere posizioni su molti aspetti: politiche energetiche, inquinanti organici, incentivi per il riuso, agenda digitale, sussidio di disoccupazione. La lista degli indicatori è molto lunga e senza un impegno politico serio non raggiungeremo gli obiettivi richiesti.

Enrico Giovannini, economista e portavoce dell'Asvis, lancia un appello alla politica: "Brexit, referendum del 4 dicembre, Trump. Questi eventi sono la testimonianza di una frattura profonda all'interno della società. Se non si riassetta il sistema puntando verso lo sviluppo sostenibile le difficoltà, invece di ridursi, cresceranno".

Servono idee concrete e politiche serie che chiariscano una volta per tutte in che modo si intendono raggiungere gli obiettivi di sostenibilità previsti dall'Agenda. Sulle energie rinnovabili ad esempio serve una politica energetica chiara in grado di accompagnarci verso la decarbonizzazione entro il 2050. In campo ambientale occorre attuare la direttiva quadro sulle acque, adottare una legge sul contenimento del suolo e approvare piani di adattamento al cambiamento climatico. La lista delle buone azioni è molto lunga e le voci attuate sono pochissime.

L'Asvis sottolinea come molti dei temi centrali per l'Agenda Onu rimangono spesso ai margini dei progetti polici. Pietro Grasso, presidente del Senato, intervenuto al convegno "La politica di fronte alla sfida dello sviluppo sostenibile" afferma: "Non c'è alcuna alternativa possibile per il pianeta se non quella di iniziare un percorso virtuoso, sulla base degli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite, per realizzare la pace e la giustizia, rafforzare le istituzioni e ridurre al minimo le diseguaglianze che affliggono milioni di uomini e di donne in tutto il mondo e, non dobbiamo dimenticarlo, anche nei paesi più avanzati".
Tommaso Tautonico
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