20/04/2016 - 23:23

Acqua pubblica, Camera approva ddl su gestione sostenibile e solidale del servizio idrico

La Camera ha approvato la proposta di legge che detta nuove regole per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque (C. 2212-A).
Il provvedimento, che passa ora all'esame del Senato, contiene norme in materia di gestione dell'acqua, di pianificazione, gestione e finanziamento del servizio idrico integrato, nonché ulteriori disposizioni riguardanti la bolletta, i meccanismi di partecipazioneall'organizzazione del servizio e l'istituzione di un Fondo nazionale di solidarietà internazionale. 
 
L'obiettivo è quello di dettare i principi con cui deve essere utilizzato, gestito e governato il patrimonio idrico nazionale, nonché quello di favorire la definizione di un governo pubblico e partecipativo del ciclo integrato dell'acqua, in grado di garantirne un uso sostenibile e solidale. In particolare il provvedimento precisa che tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e non mercificabili. La gestione delle acque devono essere ispirate al principi di solidarietà, responsabilità, efficienza, sostenibilità, e risparmio, in modo da non pregiudicare il patrimonio idrico, la vivibilità dell'ambiente, l'agricoltura, la fauna e la flora acquatiche, i processi geomorfologici e gli equilibri idrogeologici.
 
Il testo dettaglia i princìpi fondamentali in materia di tutela e pianificazione delle concessioni di prelievo di acque, nonché in tema di monitoraggio. Inoltre viene disciplinato il sistema delle concessioni di prelievo di acque stabilito l'obbligo da parte all'autorità di distretto di realizzare e aggiornare almeno semestralmente un database geografico, con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili, che censisce, caratterizza e localizza i punti di prelievo dell'acqua, gli scarichi, nonché gli impianti di depurazione pubblici e privati. Il provvedimento fissa anche i princìpi relativi alla gestione del servizio idrico pubblico considerato come un bene economico generale da assicurare alla collettività.
 
Si prevede, tra l'altro, l'utilizzo di risorse nazionali ed europee a favore dell'adeguamento dei sistemi di collettamento, fognatura e depurazione e delle reti idriche finalizzate al superamento delle procedure di infrazione a livello europeo e viene stabilito il "diritto all'acqua" fissando il quantitativo minimo vitale di acqua necessario al soddisfacimento dei bisogni essenziali (nel limite massimo di 50 litri giornalieri per persona), la cui erogazione deve essere assicurata in modo gratuito, quale diritto fondamentale di ciascun individuo, e garantita anche in caso di morosità. 
 
Vengono inoltre stabilite nuove norme per la misurazione e fatturazione consumi energetici, idrici e del gas e misure per il ricorso all'acqua potabile negli esercizi commerciali. Sono poi fissati specifici obblighi per favorire la trasparenza della bolletta del servizio idrico integrato e istituito Fondo nazionale di solidarietà internazionale, da destinare a progetti di cooperazione in campo internazionale che promuovano l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari. La gestione del Fondo è assegnata all'Agenzia nazionale per la cooperazione internazionale. 
 
 "La legge per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque approvata oggi dalla Camera, garantisce una gestione del servizio idrico più efficiente, un servizio migliore e una maggiore trasparenza e stabilità al settore" ha detto Silvia Velo, sottosegretario all'Ambiente al termine dei lavori della Camera. "Con questo provvedimento  viene ribadito ancora una volta il diritto essenziale di accesso all'acqua potabile e, al contempo, viene ulteriormente salvaguardata la risorsa idrica delle acque superficiali e sotterranee secondo criteri di efficienza, responsabilità, sostenibilità e solidarietà" ha aggiunto Velo. 
 
!A tutti i cittadini viene inoltre garantito il quantitativo minimo vitale giornaliero di acqua potabile fissato in 50 litri a persona e assicurati anche in caso di morosità. Il recupero dei minori introiti sarà garantito agendo sulla tariffa a partire dal consumo eccedente i 50 litri. Novità anche in materia di trasparenza della bolletta del servizio idrico: vengono inserite una serie di norme che introducono l'obbligo di evidenziare i dati relativi agli investimenti sulle reti degli acquedotti, delle fognature e dei depuratori, oltre ai parametri di qualità dell'acqua e la percentuale media delle perdite idriche delle reti" ha detto ancora il sottosegretario. 
 
Di ben altro avviso Serena Pellegrino (SI -SEL), vice presidente della commissione Ambiente a Montecitorio, che oggi alla Camera ha presentato la dichiarazione di voto sul progetto di legge per l'acqua pubblica. "Rendere nuovamente pubblico il servizio idrico: questa la volontà popolare, l'obiettivo del Forum nazionale dei movimenti per l'acqua e l'intento di 125 deputati che hanno redatto il testo originario del progetto di legge, con il voto di oggi distorto e mutilato dal Partito Democratico, che non solo non ha avuto nemmeno il pudore di presentare un proprio disegno di legge ma ha vanificato persino il lavoro di quei deputati PD che avevano fatto parte del Gruppo interparlamentare e che sono stati firmatari della proposta per garantire al popolo sovrano l'acqua bene comune" ha detto la parlamentare. "La risorsa idrica, per essere considerata veramente un bene comune e un diritto umano universale, deve essere gestita da un ente pubblico. Pubblico vuol dire dei cittadini, delle comunità locali, non certo delle società di capitale quotate in borsa" ha concluso Pellegrino. 
Rosamaria Freda
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