11/02/2013 - 13:30

240.000 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso avviate a riciclo

240.140 mila tonnellate di PFU raccolte e trattate; 30.108 punti di generazione di PFU registrati al 31 dicembre; 100.805 richieste di prelievo pervenute ed eseguite; 78.200 missioni di automezzi effettuate; 77 imprese di raccolta sull'intero territorio nazionale; 40 impianti di trattamento, riciclo e recupero.

Questi i numeri di Ecopneus che nel 2012, grazie ad una rete di partner efficiente e capillare, ha ancora una volta superato l'obiettivo di gestione di Pneumatici Fuori Uso (PFU) per il 2012 così come determinato dal Decreto Ministeriale 11 Aprile 2011 N. 82. È nel confronto di due dati che si trova un chiaro indicatore dell'efficienza del sistema: i 46 reclami dovuti ad un disservizio, contro le 100.800 richieste di prelievo, rappresentano lo 0,04% del totale. Nella complessa attività di raccolta e trattamento di PFU, meno di una richiesta su 2.000 si è rivelata problematica. Circa 350.000 sono le tonnellate di pneumatici che ogni arrivano a fine vita in Italia. Ecopneus ne gestisce quasi l'80%: una responsabilità importante, che si traduce nel compito di coordinare le operazioni gratuite di raccolta di PFU presso i punti di generazione del rifiuto (gommisti, officine, stazioni di servizio ecc.), di trattamento fino all'effettivo recupero e di monitoraggio e tracciamento dei flussi.

Un processo virtuoso i cui riflessi partono dalla tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente e si allargano alle possibilità di utilizzare al meglio questo prezioso materiale dai numerosi e interessanti impieghi. Le applicazioni dei materiali derivanti dai processi di lavorazione dei PFU, spaziano in campi diversi: superfici per attività sportive (campi da calcio, piste da atletica, campi da pallacanestro e pallavolo, pavimentazioni in ambito degli sport equestri); asfalti stradali con bitume modificato per la realizzazione di strade che durano di più, resistenti alle intemperie, meno rumorose, più drenanti in caso di pioggia; cordoli, spartitraffico, rallentatori e delimitatori di corsie nelle nostre città cui si aggiungono rivestimenti di protezione per fioriere, rotatorie e aiuole spartitraffico; materiali isolanti impiegati in edilizia per l'isolamento termico ed acustico di pareti, solai e pavimenti. Nel corso del 2012, senza interferenze nella quotidiana attività di gestione dei PFU generati nel mercato del ricambio, Ecopneus ha potuto portare a termine un altro importante obiettivo: rimuovere e avviare a recupero oltre 14.000 tonnellate di PFU che giacevano abbandonate in piazzali o capannoni a seguito del fallimento delle società che avevano intrapreso attività di recupero.

Esiste, infatti, un ampio numero di siti oggetto di accumulo di PFU, definiti "stock storici" e distribuiti su quasi tutto il territorio nazionale. Eredità del passato che Ecopneus sta affrontando in modo deciso. Il decreto che regolamenta l'attività dei produttori e importatori di Pneumatici e delle loro forme associate, prevede, infatti, che ogni anno il 30% dell'eventuale avanzo di gestione debba essere destinato proprio a prelievi da stock storici ed anche che ulteriori interventi possano essere effettuati dopo aver garantito la gestione di quanto prodotto giornalmente nelle operazioni di cambio di neumatici. Nel corso del 2012 Ecopneus ha effettuato 4 operazioni di prelievo straordinario presso 4 siti nelle città di Ferrara, Oristano, Olbia e Buccino, rimuovendo oltre 14.000 tonnellate di PFU. Gli interventi, completamente a carico di Ecopneus, hanno permesso la messa in sicurezza dei siti, scongiurando il rischio di incendio così come la diffusione di malattie legate agli insetti che negli anni si erano insediati tra i pneumatici lì abbandonati ed infine l'invio a corretto recupero del PFU raccolto.

I risultati ottenuti quest'anno dimostrano l'efficacia e l'efficienza del sistema. - ha dichiarato Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus - L'obiettivo ora è di arrivare in tempi brevi a un recupero totale dei PFU, contribuendo, al contempo, con attività di ricerca e di sperimentazione, a creare le condizioni idonee allo sviluppo in Italia di un moderno comparto industriale del riciclo di questi materiali. Crediamo fermamente - ha concluso Corbetta - che proprio l'utilizzo di materie prime seconde recuperate dal trattamento dei PFU in prodotti destinati ai settori sicurezza, strade e sport potrebbe essere il volano per lo sviluppo di un mercato "green" e la nascita di una reale società del riciclo in Italia.

Tommaso Tautonico
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