01/01/2013 - 01:00

146mln di euro per efficienza energetica e rinnovabili

Il Parlamento europeo ha approvato l'istituzione di un nuovo fondo per l'efficienza energetica e le energie rinnovabili: 146 milioni di euro per co-finanziare progetti in partenariato con regioni e comuni. Si tratta di resti del piano europeo di rilancio del 2009, che prevedeva di investire 4 miliardi di euro soprattutto nelle reti energetiche e nel sequestro e stoccaggio di carbonio.
Monica Frassoni, Presidente del Partito Verde Europeo, ha così commentato l'approvazione del nuovo fondo: "La creazione di questo fondo è il risultato di due anni di lavoro dei membri ambientalisti nella commissione. In orgine infatti il piano di rilancio europeo puntava assai poco sulle rinnovabili e non menzionava affatto l'efficienza energetica, nonostante attraverso questi due settori si possano creare un milione di posti di lavoro da qui al 2020 e far risparmiare mille euro all'anno per ogni famiglia. E' giusto quindi che il denaro non speso del piano di rilancio sia utilizzato per questi scopi."
"Certo," ha continuato Monica Frassoni, "146 milioni di euro per le rinnovabili sono pochi, soprattutto se si pensa che ben 800 milioni del piano di rilancio - come ha dichiarato il Commissario all'Energia, Oettinger - non sono stati ancora utilizzati. A causa dell'opposizione di alcuni governi, purtroppo, il Parlamento europeo è riuscito a recuperare solo 146 milioni." "E' positivo," ha concluso la Presidente del PVE, "che il fondo insista sulla carattere locale dei progetti, puntando a un impatto reale sulla vita dei cittadini, che non solo risparmieranno sulle bollette, ma parteciperanno in modo concreto e diretto alla lotta ai cambiamenti climatici.
Il fondo rappresenta inoltre una risposta concreta al bisogno di nuovi strumenti finanziari, che si integrino a quelli esistenti, soprattutto nel settore della casa: un modo vero di rilanciare la nostra economia e di far sentire ai cittadini la vicinanza delle istituzioni europee. E' incredibile, da questo punto di vista, che Commissione e Consiglio non ci siano arrivati da soli e che ci sia voluto l'intervento del Parlamento per ricordarglielo."

Marilisa Romagno
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