01/01/2013 - 01:00

Un'alga del lago Chad potrebbe nutrire l'Africa

Nell'ambito del progetto pilota Fao-Ue per promuovere e sperimentare nuove tecniche di trasformazione in grado di migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti alimentari, l'INRAN, l'ente pubblico italiano per la ricerca in materia di alimenti e nutrizione, ha condotto uno studio sul "dihè", un alimento tradizionale della regione del Lago Chad in Africa che potrebbe diventare una risorsa alimentare ed economica anche per altri territori africani.

Il dihè, un cibo naturale dall'elevato valore nutrizionale, deriva dall'essiccazione e dalla successiva lavorazione dell'alga verde-azzurra tipica del Lago Chad, conosciuta anche con il nome di Spirulina.
Per studiarne la sicurezza e la qualità nutrizionale sono stati raccolti 17 campioni di dihè sia di tipo tradizionale sia migliorato, provenienti da 9 differenti siti intorno al lago. 
L'INRAN in collaborazione con l'ITRAD (Institut Tchadien de Recherche Agronomique pour le Developpement  du Chad) li ha poi analizzati per rilevare qualità nutrizionale e sicurezza dell'alimento ricavato con entrambe le modalità produttive.
 
"E' emerso che il dihè migliorato, pur mantenendo un elevato valore nutrizionale, è igienicamente più sicuro  e non è contaminato dalla sabbia" ha spiegato Marina Carcea, ricercatrice INRAN che ha coordinato lo studio.
"Certo, sotto il profilo tossicologico e tecnologico, la ricerca può ottenere risultati ancor più significativi, tuttavia il dihè migliorato resta una fonte eccellente di proteine, minerali, folati e carotenoidi, per combattere la malnutrizione garantendo sicurezza igienica e rispetto delle tradizioni locali e favorendo al tempo stesso uno sviluppo socioeconomico diffuso".
Lisa Zillio
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