01/01/2013 - 01:00

Ulivi: non solo olio, ma anche combustibile

Nessuna colonna di fumo nero salirà più dai campi di Calimera, paese nella campagna del salentino in Puglia. I contadini, infatti non bruceranno più all'aperto gli scarti di potatura degli ulivi, la coltura più diffusa nella zona, creando inquinamento, ma ne ricaveranno un reddito vendendole ad un'azienda agricola, la Fiusis srl guidata da Marcello Piccinni. Che le brucerà sì, ma non all'aperto.
Bensì in un impianto di cogenerazione per ottenerne energia elettrica e termica. Ha ottenuto la quadratura del cerchio Uniconfort che, con la sua caldaia, scalda un'azienda che ottiene così forti risparmi, produce energia elettrica che viene rivenduta all'Enel e offre un reddito alle decine di coltivatori che in precedenza eliminavano i loro scarti bruciandoli o pagando per i loro smaltimento. Un progetto che porta grossi vantaggi economici ma anche rispettoso dell'ambiente. "L'impianto lavora con combustibile a chilometri zero - spiega Davis Zinetti, amministratore delegato di Uniconfort, l'azienda leader nel settore delle caldaie a biomasse solide con sede in provincia di Padova che lavora con oltre 100 Paesi in tutto il mondo - Non a caso il progetto ha visto l'adesione entusiasta del Comune di Calimera, della Provincia di Lecce, di Arpa Puglia e del Ministero delle Sviluppo Economico". L'impianto, in funzione dall'ottobre scorso, è in grado di produrre 1 MW di energia elettrica e 4 MW di energia termica ogni ora. L'energia pulita prodotta viene venduta all'Enel che la immette nella cittadina di Calimera con una tariffa incentivante.

"L'impianto è frutto di un complesso iter di progettazione, che ha visto il nostro ufficio ricerca e sviluppo testare le potature di ulivo nella caldaia per le prove di combustione che si trova nella nostra azienda - spiega Zinetti - Quindi, valutati il grado di umidità, la pezzatura e le caratteristiche fisico chimiche dello scarto agricolo, è stato progettato l'impianto migliore in termini di funzionalità, resa e abbattimento delle emissioni". Un team di tecnici le cui capacità rendono Uniconfort unica nel panorama mondiale. L'azienda veneta, infatti, è attualmente l'unica in grado di fornire caldaie che bruciano diversi materiali, anche fuori standard, in risposta alle particolari esigenze del cliente, sia che si tratti di materiale acquistato sia che derivi dagli scarti di lavorazione della sua attività.

Impianti in grado di bruciare senza problemi e ad alta resa materiali che altre caldaie non riescono a lavorare: con umidità molto alte (fino a M55) e con residui di ceneri cinque volte più alte del cippato: torsoli di mela, sansa di olive, lettiere di fungaie, potature di vite e vinaccia, scarti di segheria, residui di lavorazione che rappresentavano un costo per il loro smaltimento e che sono invece diventati risorsa. "Alla caldaia è collegata una turbina per la generazione dal calore di energia elettrica - conclude Zinetti - Quella della cogenerazione, cioè della generazione nello stesso impianto di energia termica e elettrica, è un'esperienza molto positiva che abbiamo già fatto in molte altre aziende. E' un processo che permette di ottimizzare l'utilizzo del combustibile ma anche di migliorare la resa economica, tale da rendere la spesa dell'impianto ammortizzabile in pochi anni".
Tommaso Tautonico
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