01/01/2013 - 01:00

Ue: abolita l'etichettatura facoltativa sulle carni bovine

La Cia esprime forte preoccupazione per la cancellazione da parte dell'Europarlamento di una norma indispensabile che finora ha garantito tracciabilità e qualità. La cancellazione dell'etichettatura facoltativa delle carni bovine è una sconfitta per i consumatori europei che vogliono sapere cosa mettono nel piatto e per gli allevatori, prima di tutto italiani, che lavorano sulla qualità e l'eccellenza.
Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando la decisione dell'Europarlamento che oggi ha bocciato per otto voti l'emendamento che prevedeva il mantenimento della misura. Creata negli anni Duemila in corrispondenza con lo scoppio dell'epidemia di "mucca pazza" -ricorda la Cia- il sistema dell'etichettatura facoltativa, fondato e gestito dai produttori, è diventato essenziale in questi anni per garantire al 100 per cento le scelte dei consumatori, informandoli correttamente non solo sull'origine della carne, ma fornendo loro altre informazioni utili per un acquisto consapevole e trasparente: la razza e l'età del bovino, il mangime utilizzato, tutte le fasi della filiera dall'allevamento al macello al punto vendita. Anche per i nostri allevatori è sempre stato uno strumento in più per qualificare la produzione bovina "made in Italy" -continua la Cia- mentre adesso la Ue compie un grave passo indietro, premiando chi preferisce poche e anonime informazioni. Non è bastato il pressing degli europarlamentari italiani, primo fra tutti il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro -conclude la Cia-. Ora il governo si impegni perché venga ripristinata una normativa che è indispensabile per tutelare non solo i cittadini, ma anche i nostri allevamenti "doc".
Marilisa Romagno
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