01/01/2013 - 01:00

Tonno in scatola: Greenpeace risponde a Rio Mare

Continua il botta e risposta tra Greenpeace e Bolton Alimentari sulla sostenibilità del tonno in scatola. Dopo la risposta di ier da parte di Bolton arriva puntuale la risposta dell'associazione ambientalista che ribatte le affermazioni del colosso alimentare.
Bolton Alimentari dice di essersi già impegnato a diventare 100% sostenibile entro il 2017. Ma non è così, ed ecco il perché. A maggio 2011 l'azienda annuncia di utilizzare entro il 2013 nel 45% dei propri prodotti solo tonno pescato con i due metodi di pesca più sostenibili: pole & line (pesca con canna) e reti a circuizione senza FAD (sistemi di aggregazione per pesci). Si tratta di un vero impegno per la sostenibilità anche se preso a metà. Quando a gennaio 2012 Rio Mare estende l'obiettivo al 100% entro il 2017 sembra promettere la stessa cosa. Ma è vero? Greenpeace ha chiesto a Rio Mare di essere più chiaro, e purtroppo la risposta dell'azienda non è stata quella che Greepeace si aspettava. Rio Mare non prende lo stesso impegno di maggio per il resto della sua produzione perché non promette di utilizzare solo i metodi di pesca più sostenibili, ma lascia aperta la porta al possibile utilizzo di FAD.

"I FAD causano ogni anno la morte di animali in pericolo e migliaia di esemplari giovani di tonno, aggravando la crisi degli stock - afferma Greenpeace. Se Rio Mare vuole davvero tutelare l'ambiente marino, deve smetterla con vaghi annunci di sostenibilità e impegnarsi subito a utilizzare nel 100% della propria produzione solo tonno pescato con canna e senza FAD, così come già fatto per la metà dei propri prodotti". Altre aziende l'hanno già fatto. Cosa aspetta Rio Mare? Grazie alle firme raccolte dallapetizione, più di 27 mila persone hanno già chiesto a Rio Mare di essere sostenibile al 100%. La petizione è ancora attiva ed è possibile che si arrivi a 60 mila in pochi giorni.
Tommaso Tautonico
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