01/01/2013 - 01:00

State of the World 2010

Il Worldwatch Institute, il più autorevole osservatorio dei trend ambientali del pianeta, ha pubblicato l'annuale rapporto State of the World 2010 "Transforming Cultures: From Consumerism to Sustainability", dedicato al consumismo e in cui si auspica un nuovo modello culturale fondato sulle tre "R" della sostenibilita' (riciclare, ridurre, riutilizzare).
Nella presentazione del libro si legge: "Come uno tsunami il consumismo ha travolto le culture umane e gli ecosistemi della Terra. Con un indirizzo sbagliato, si rischia un disastro globale. Ma se si incanala questa onda, trasformando consapevolmente le nostre culture mettendo al centro la sostenibilità, non solo eviteremo la catastrofe, ma potremo inaugurare un'era di sostenibilità che consenta a tutte le persone di  crescere e nel contempo anche di tutelare e ripristinare la Terra".
Sono 500 milioni gli individui più ricchi del mondo (circa il 7 per cento della popolazione globale).
E sono loro i responsabili del 50 per cento delle emissioni globali di anidride carbonica, mentre i 3 miliardi più poveri sono responsabili appena del 6 per cento delle emissioni di CO2.
Per questo, il motto che fa da sottotitolo a State of the World 2010, dal consumismo alla sostenibilità, deve diventare una pratica culturale quotidiana per ogni individuo se si vuole realmente salvare la Terra.
Il Worldwatch Institute è uno dei più importanti istituti di ricerca ambientale degli Stati Uniti e da venticinque anni pubblica un rapporto annuale – lo State of the World, tradotto in trentasei lingue diverse - ricco di dati e informazioni, che rappresenta una fonte importante per conoscere, non solo lo stato del mondo, ma anche quello dei sistemi umani nelle loro relazioni con i diversi ecosistemi e le risorse naturali di tutto il mondo.
Lo State of the World 2010 sara' pubblicato in Italia da Edizioni Ambiente e disponibile nelle librerie dal 17 marzo 2010.

 
Lisa Zillio
autore