05/02/2014 - 14:30

Spreco alimentare: WWF, "COon gli avanzi buttiamo anche un pò di biodiversità"

Ogni anno in Italia gettati col cibo 1226 mln m3 di acqua, 24,5 mln ton CO2 e il 36% dell'azoto da fertilizzanti. Campagna informativa Anti-spreco con il sostegno della grande distribuzione coinvolgerà milioni di cittadini. La Campagna WWF su Oneplanetfood.info.
Oggi, 5 febbraio, è la prima giornata di prevenzione dello spreco alimentare in Italia, istituita dal Ministero dell'Ambiente non solo per recuperare lo spreco alimentare ma soprattutto per "prevenirlo". Il WWF parteciperà alla consultazione istituita dal Ministero fornendo il proprio contributo alla definizione del Piano Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, quanto mai urgente e non più rinviabile. Il Piano dovrebbe avere obiettivo di dimezzare gli sprechi nel prossimo decennio, avviando un confronto sugli sprechi alimentari lungo tutta la filiera, dalle cause alle misure concrete in atto a livello nazionale e internazionale per combatterlo e sollecitando l'istituzione dell'Anno Europeo contro lo spreco alimentare. Lo spreco alimentare infatti non è solo un problema di alimenti ma anche di impatti sulla biodiversità: per produrre tutto il cibo che sprechiamo, ogni anno in Italia buttiamo nel cestino fino a 1226 milioni di metri cubi di acqua, pari all'acqua consumata ogni anno da 19 milioni di italiani e circa 24,5 milioni di tonnellate di CO2 pari a circa il 20% delle emissioni di gas serra del settore dei trasporti. Inoltre, gettiamo via anche il 36% dell'azoto da fertilizzanti, utilizzati inutilmente con tutti gli impatti e i costi ambientali che ne conseguono.

Nel suo Programma One Planet Food, dedicato all'alimentazione sostenibile con un focus speciale sulla riduzione dello spreco alimentare lungo tutta la filiera e sotto l'egida della campagna Think.Eat.Save di Unep-Fao, il WWF sta sviluppando iniziative di sensibilizzazione ed attivazione che coinvolgeranno milioni di italiani in comportamenti virtuosi e replicabili grazie alla collaborazione con importanti imprese del settore. Lo spreco sarà, inoltre, uno dei temi che caratterizzeranno la partecipazione di WWF ad EXPO 2015 che vedrà l'associazione - in qualità di "Civil Society Participant" - impegnata in una serie di iniziative per portare l'alimentazione sostenibile all'attenzione del grande pubblico. Il peso ambientale dello spreco: la responsabilità è dei consumatori, che spendono in media 316 € euro l'anno in cibo che per disattenzione o negligenza viene buttato senza essere consumato, ma anche di un sistema produttivo che troppo spesso perde cibo e risorse lungo la filiera, fino al 50% delle perdite totali, prima ancora che arrivino in tavola. Naturalmente, il peso ambientale di quello che sprechiamo dipende sia "da quanto" sprechiamo, sia "da cosa" sprechiamo perché ogni alimento ha una propria impronta ambientale che dipende dalla sua filiera di produzione: lo spreco di 1 kg di carne "costa" all'ambiente 10 volte la quantità di gas serra e di azoto reattivo richiesti da 1 kg di pasta. Lo spreco di 1 kg di manzo utilizza invano 594 litri di acqua blu a fronte dei 15 litri per lo stesso quantitativo di pasta. Quindi, anche se i cereali rappresentano il 35% della massa di cibo tipicamente sprecato, mentre la carne, alimento più caro e pregiato, ne rappresenta il 12%, i loro impatti ambientali sono comunque elevati. I dati emergono dal rapporto WWF "Quanta natura sprechiamo" , realizzato in collaborazione dalla II Università di Napoli e dall'indagine realizzata da GfK Eurisko con la collaborazione di Auchan e Simply.

"Quando il cibo viene sprecato, anche il suo 'costo' ambientale viene sprecato, e l'ambiente viene quindi inquinato, sfruttato o alterato invano. Le cifre dimostrano come buttare il cibo sia un oltraggio, oltre che sociale, anche ambientale che dobbiamo a combattere con serietà e azioni concrete - ha detto Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del WWF Italia - Ridurre lo spreco rappresenta una strategia per contrastare l'inutile sperpero di biodiversità e risorse naturali come suolo, acqua, energia e fertilizzanti. Collaboreremo a partire da questa prima riunione della Consulta affinché vengano prodotte soluzioni concrete ed efficaci in termini di riduzione della quantità di cibo che finisce tra i 'rifiuti' sul breve, medio e lungo periodo".
Tommaso Tautonico
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