01/01/2013 - 01:00

Resta poco tempo per salvare la piccola pesca

Abbiamo poco tempo per agire. E' il messaggio chiaro e unanime lanciato dalla Piattaforma dei pescatori artigianali del Mediterraneo insieme ai gestori delle aree protette. L'industria della pesca e i mari d'Europa sono in crisi e necessitano di azioni urgenti e concrete.
I pescatori artigianali stanno lavorando nella ricerca di soluzioni sostenibili per salvare sia i propri guadagni che le stesse risorse del mare. Ma nonostante i loro sforzi la Commissione Europea si sta muovendo nella direzione sbagliata a partire da dalle quote trasferibili di pesca (privatizzazione delle risorse comuni del mare), il mancato coinvolgimento degli stakeholder nella gestione e l'utilizzo commerciale degli scarti di pesca. Nell'ultimo Meeting che ha coinvolto le Aree marine protette del Mediterraneo i pescatori artigianali avevano scelto la via più breve e veloce per far arrivare la propria voce alla Commissaria alla Pesca dell'UE, Maria Damanaki: 140 caratteri di Twitter con tanto di gallery fotografica ospitati dalla pagina della Riserva Marina di Torre Guaceto. Fishgreen! Noi peschiamo in maniera sostenibile! e il messaggio è stato ascoltato: mercoledì sera sulla pagina Twitter della Damanaki @MariaDamanakiEU sono comparsi tre sue riposte come segnale di ascolto dell'Appello lanciato a 2000 chilometri di distanza. "Vogliamo innanzitutto ringraziare la Commissaria Damanakis per averci risposto in così breve tempo e aver dimostrato la sua attenzione - dichiara Ramon Tarridas, il rappresentante spagnolo dei pescatori artigianali della Piattaforma Mediterranea. "Noi siamo l'altra 'metà' del Mare Mediterraneo rispetto al numero complessivo di persone occupate nel settore della pesca, utilizziamo mezzi selettivi e collaboriamo da anni strettamente con le principali Aree protette marine con risultati e benefici sempre maggiori per tutti.

Ci auguriamo che il contatto 'virtuale' creato con la Commissaria Damanaki possa portare a breve ad un incontro in una delle aree dove lavoriamo" - ha aggiunto Christian Dequgis, rappresentante francese della Piattaforma. I pescatori artigianali vorrebbero cogliere l'opportunità di esplorare 'vis a vis' i temi 'propri' del Mediterraneo in maniera più approfondita con la Commissaria, a partire dalla co-gestione (tra pescatori, aree marine protette, ricercatori e decisori politici) della pesca artigianale attraverso 'Comitati di gestione" e una discussione sull'impatto che la commercializzazione degli scarti di pesca può arrecare agli stock di pesce e infine una verifica del ruolo positivo delle riserve di pesca. Sviluppare un'alleanza con le aree protette ha dimostrato che forme sostenibili di pesca sono possibili e redditizie (nelle aree protette la gestione controllata del pescato può far crescere la resa fino a 10 volte), al contrario di sistemi non selettivi, tipici della pesca industriale, che invece devono esser scoraggiati il più possibile. L'Appello dei pescatori era partito domenica scorsa in occasione del primo Meeting "MEDITERRANEO - Pescatori artigianali nelle Aree marine protette". 25 pescatori artigianali e 17 Aree Marine Protette da 6 diversi paesi - Croazia, Francia, Spagna, Italia, Grecia e Slovenia - si sono incontrati il 17 e 18 marzo scorso nella Riserva Marina di Torre Guaceto (Italia) grazie all'organizzazione del Progetto MedPAN Nord, Parco Port Cros, Riserva di Torre Guaceto, WWF e Federparchi.
Tommaso Tautonico
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