01/01/2013 - 01:00

Regionali ''Nucleari''

La maggior parte dei candidati è contraria alle centrali, intanto il WWF fa la mappa Regione per Regione e aggiunge che questo è "Un impegno assunto con gli elettori, cui occorre tenere fede".
La maggior parte dei candidati alla carica di governatore regionale dichiara la propria contrarietà alla scelta del nucleare, compresi quelli espressi dalla stessa maggioranza parlamentare, che spesso assumono posizioni in contrasto con quelle del Governo o del proprio partito. Lo si evince da un'analisi dei messaggi e dei dibattiti elettorali messa a punto dal WWF Italia in questi giorni (vedi allegato). Molte volte è sottolineata, in pieno stile "Nimby" (not in my back yard, non nel mio giardino) la contrarietà al nucleare solo nella propria Regione, in modo da non contrapporsi alle scelte del Governo.
Dallo screening del WWF emerge che il Presidente del Consiglio dovrà convincere ben 5 candidati governatori della PDL che non vogliono centrali o comunque siti nucleari nel proprio territorio: Pagliuca (BASILICATA), Formigoni (LOMBARDIA), Polverini (LAZIO), Palese (PUGLIA), Zaia (VENETO).
Degna di nota, in questo ultimo scorcio di campagna elettorale, è l'opzione antinucleare nettamente prevalente nell'UDC, che in 6 Regioni (BASILICATA, LIGURIA, MARCHE, PIEMONTE, PUGLIA E VENETO) si esprime per il "no" anche quando i suoi candidati corrono da soli. L'UDC dice invece "si" in CALABRIA E CAMPANIA, in apparentamento con il PDL, e in LOMBARDIA dove Pezzotta corre da solo.
Il presidente del WWF Italia, Stefano Leoni, commenta: "Le dichiarazioni sul nucleare sono prese di posizione chiare e inequivocabili assunte di fronte agli elettori, che costituiranno una base per la scelta del proprio candidato e cui, quindi, occorre tener fede. Si fa tanto parlare di federalismo, ma ci permettiamo di sottolineare che non c'è scelta più autoritaria e sostanzialmente antifederalista che quella filonucleare del Governo nazionale: e questo vorremmo ricordarlo al candidato della Lega in Piemonte, on. Cota, che invece si è detto pronto ad accettare le decisioni nazionali. In assenza di una Strategia energetica nazionale (è da dicembre che, ai sensi di legge, dovrebbe essere pronta), il Governo ha scelto di eludere, anche ad ultimo con il decreto sulla localizzazione degli impianti, i poteri concorrenti delle Regioni in materia energetica e di governo del territorio."
"La questione è dirimente rispetto all'autonomia delle scelte nella pianificazione energetica delle singole Regioni e alla piena potestà sul proprio territorio - continua Leoni del WWF Italia - alla luce del fatto che i siti strategici nazionali nuclearizzati saranno anche militarizzati. Riteniamo la scelta nucleare perdente sotto l'aspetto economico e della sicurezza: ma la sua influenza graverà anche su altri settori, a partire dalla prima industria italiana, quella del turismo. Anche sul piano occupazionale la scelta nucleare non porterà alcun vantaggio alle Regioni visto che la manovalanza anche in fase di cantiere è altamente specializzata e non certamente reclutata su base locale".
"Dai candidati a governatore - conclude Leoni del WWF Italia - ci attendiamo una chiara opzione per uno sviluppo sostenibile del Paese che offra maggiori garanzie anche dal punto di vista occupazionale, puntando sull'efficienza (ad iniziare dalla riqualificazione energetica degli edifici) e sulla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili (anche nella direzione della produzione distribuita). Agli elettori diciamo: giudicate in base a questo".
Tommaso Tautonico
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