01/01/2013 - 01:00

Raee: l'UE alza l'asticella

Il parlamento europeo ha modificato nei giorni scorsi la direttiva sul riciclo dei Raee. Le nuove misure obbligano gli Stati membri a raccogliere e a riciclare un maggiore volume di frigoriferi dismessi, telefoni e altri rifiuti di apparecchiature elettriche e elettroniche.
La commissione ambiente del Parlamento europeo ha approvato una proposta di modifica dell'attuale direttiva sui rifiuti elettrici ed elettronici (Raee). A gennaio ci dovrebbe essere il voto del Parlamento europeo in sessione plenaria, per l'avvio dei negoziati con il Consiglio europeo. I nuovi, ambiziosi, obiettivi proposti dai parlamentari europei prevedono che gli Stati membri debbano raccogliere tra il 70-85% dei rifiuti generati entro il 2016, secondo le diverse categorie di prodotti. Inoltre le modifiche alla direttiva propongono un obiettivo di riciclo pari al 50-75% dei materiali recuperati, sempre secondo le varie categorie di Raee. Una novità prevista è invece l'introduzione del criterio del riutilizzo, fissato al 5% del totale raccolto. In questo modo si dovrebbe riuscire a recuperare materie prime dai rifiuti elettronici e diminiure bruscamente il conferimento in discarica di questa tipologia di rifiuti. La direttiva punta ad attribuire un ruolo centrale ai cittadini, rendendoli più responsabile e orientarli verso comportamenti virtuosi. Una proposta è quella di sensibilizzare e spingere i cittadini a riportare gratuitamente nei negozi i piccoli apparecchi elettrici e/o elettronici. Molto spesso questa tipologia di rifiuti vengono gettati assieme ad altri non preoccupandosi del fatto che i piccoli Raee contengono sostanze tossiche e/o nocive. Inoltre la Commissione ha ribadito che i costi dei rifiuti elettronici non dovranno essere a carico dei contribuenti, bensì dei produttori e dei consumatori.
Tommaso Tautonico
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