01/01/2013 - 01:00

"Progetto vallo-chirotteri": al via le prime azioni di tutela lungo l'asse Otranto-Leuca-Tricase

Con il progetto del Parco Costiero parte operativamente il programma mirato di "Tutela della Biodiversità nel Sistema di Conservazione della Natura"
Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente del Parco, ing.Nicola Panico per l'attuazione dell'importante progetto "Misure - riferisce il Presidente - che riguardano l'intera comunità del Parco. La presenza dei pipistrelli è fondamentale per gli equilibri del nostro ecosistema, e per la preziosa azione di bonifica ambientale che questi mammiferi svolgono. La loro sopravvivenza è fortemente compromessa da cattive prassi come l'uso di pesticidi nelle campagne e lo scellerato transito di barche a motore nelle grotte presenti lungo tutta la litoranea del Parco. Lo stesso dicasi per la quercia vallonea di Tricase, alla cui tutela è stato destinato metà del budget dell'intero progetto: uno sforzo esemplare compiuto per salvaguardare il simbolo del Parco.Quello finanziato - continua Panico - è il primo di una serie di progetti ed iniziative dell'Ente in direzione della conservazione delle specie faunistiche e vegetali a rischio estinzione".

Si concretizza infatti in questo periodo la prima parte del progetto, approvato e finanziato dalla Regione Puglia al Parco, che prevede assieme alla protezione dei pipistrelli, e la salvaguardia delle grotte, loro habitat d'elezione (direttiva HABITAT 1992/43/CE),anche la tutela della Quercia Vallonea (Quercus Macrolepis): l'entità botanica più rappresentativa e suggestiva della flora salentina, che figura tra le specie per le quali a livello mondiale è riconosciuta l'esigenza di istituire riserve per salvaguardare lo stock genetico (UNESCO 1979). All'occhio attento del visitatore non sfuggiranno i primi interventi. Per quanto riguarda la prima linea, dedicata ai piccoli mammiferi, sono stati collocati abbeveratoi faunistici utili a loro e non solo: molte specie faunistiche infatti hanno visto sparire nel tempo gli specchi d'acqua nelle campagne, come vecchi piluni, conche, vasche di abbeveraggio nei pascoli , ormai dismessi o chiusi per motivi di sicurezza. Ciò ha ridotto notevolmente le riserve d'acqua utilizzabili dagli animali selvatici. Ma questi preziosi punti di "dissetamento", in alcuni casi sono anche opere di riqualificazione pensate per la sistemazione di punti soggetti a degrado: come quello collocato nella spiaggetta di Porto Badisco. Altri abbeveratoi poi arricchiscono a Tricase l'unico biotopo delle vallonee e Torre del Sasso.

A comprendere e percepire l'area naturale come bene inestimabile, svettano lungo tutto l'asse costiero, le tabelle illustrative, con indicazioni scientifiche distintive delle specie e dell'area dove esse vivono. Completano l'opera, in perfetta armonia con l'ambiente, i segnalatori dell'area protetta (foto), stilizzazioni in acciaio COR-TEN, utili sia alla percezione consapevole del Parco che ad illustrare specie che popolano la zona interessata. Sentinelle dei luoghi con informazioni e numeri utili a tutti, essi sono anche un invito a soffermarsi ed osservare il volo dei migratori, i paesaggi mozzafiato, le preziose specie botaniche custodite nel territorio. In ultimo si possono osservare ad Otranto, presso le grotte della monaca e le fonti di Carlo Magno, e il cunicolo del Diavolo a Badisco, le cancellate in acciaio, adeguatamente studiate per favorire il passaggio dei chirotteri , idonee anche per mettere in sicurezza siti pericolosi. Il Progetto avvia, inoltre, un piano di monitoraggio sia per i chirotteri che per le vallonee che permette lo studio sullo stato di salute e di diffusione di entrambe le popolazioni nell'Area protetta.
Marilisa Romagno
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