01/01/2013 - 01:00

Piccoli elettrodomestici: solo un 'R4' su cinque viene recuperato

Difficile intercettare questi oggetti di uso quotidiano quando diventano rifiuti. Il progetto europeo IDENTIS WEEE prevede per loro contenitori innovativi, tracciabilità e un servizio di raccolta più vicino al cittadino.
Sono cellulari, frullatori, rasoi, telecomandi e anche giochi elettronici; piccoli oggetti di uso quotidiano che, non più funzionanti, rischiano di finire nel sacco nero della spazzatura. Tecnicamente sono RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), identificati con la sigla R4. La loro produzione è in costante crescita ma è difficile intercettarli. Secondo i dati del Centro di Coordinamento RAEE, ente che gestisce l'opera dei consorzi impegnati nella raccolta dei rifiuti elettronici, attraverso le stazioni ecologiche comunali lo scorso anno ne sono state raccolte e avviate a corretto recupero oltre 40mila tonnellate. Questo ha permesso di risparmiare circa 60mila tonnellate di anidride carbonica e 25.200 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) per la produzione di nuove materie prime. Un dato ancora troppo basso, se si pensa che la produzione annua di R4 è stimata nell'ordine delle 200mila tonnellate.

Come fare? Occorrerebbe posizionare contenitori lungo le strade e in luoghi strategici, ma anche iniziare a prevedere una raccolta più evoluta, prossima e di facile utilizzo per il cittadino. È proprio questo l'obiettivo del progetto europeo IDENTIS WEEE (Identification DEterminatioN Traceability Integrated System for WEEE), coordinato dal Gruppo Hera, multiutility bolognese, insieme ai sistemi collettivi di tre nazioni: consorzio Ecolight per l'Italia, Fundación Ecolum per la Spagna e Associatia Environ per la Romania. «L'obiettivo dichiarato di questo progetto - precisa Roberto Barilli, direttore generale di Hera - è raddoppiare le quantità di raccolta dei RAEE con grande attenzione ai rifiuti del raggruppamento R4, costituiti da materiali recuperabili quasi al 95%». Le strade finora praticate non hanno portato a grandi risultati: «Se il conferimento nelle stazioni ecologiche continua ad interessare soprattutto i grandi elettrodomestici - osserva Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight - anche il canale dei negozi raggiunge per i piccoli elettrodomestici livelli molto bassi, nonostante questo sia stato attivato grazie al decreto Uno contro Uno che permette di consegnare gratuitamente al punto vendita il vecchio elettrodomestico quando si acquista un apparecchio nuovo di equivalente funzionalità.
Considerandoli in peso, i piccoli elettrodomestici hanno superato appena le 100 tonnellate: poco più del 2% dei RAEE raccolti dai negozi nel 2011».

IDENTIS WEEE, progetto finanziato all'interno del programma "LIFE+ politica e governance ambientali" e che vede il supporto operativo di Techne scpa, si propone di sperimentare strumenti innovativi. Continua Barilli: «Entro la fine del 2012 saranno introdotti a Bologna, Castenaso, Ravenna e Lugo contenitori-prototipo per la raccolta di RAEE. La sperimentazione avverrà anche nelle zone di Saragozza (Spagna) e Bucarest (Romania). I nuovi ed innovativi contenitori stradali, una quarantina, saranno progettati e realizzati per poi essere dedicati alla raccolta di piccoli elettrodomestici, cellulari e lampade a basso consumo. Nuovi contenitori in cui conferire grandi e piccoli elettrodomestici, televisori e computer saranno collocati in stazioni ecologiche, negozi e centri commerciali. È prevista anche una raccolta sperimentale di prossimità, presso le piazze e le vie, dedicata a tutti i RAEE attraverso una stazione mobile condotta da un operatore». Insieme all'innovazione degli strumenti di raccolta, il progetto introduce il tema della tracciabilità dei RAEE. «I contenitori - conclude il direttore generale di Hera - saranno dotati di un nuovo sistema informativo. Dispositivi digitali innovativi permetteranno di risalire all'utente, determinare l'esatto quantitativo di RAEE conferito, tracciare il ciclo di vita del rifiuto, fornire informazioni sul prodotto e i materiali recuperabili, garantendo la trasparenza dell'intero processo di gestione».
Marilisa Romagno
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