01/01/2013 - 01:00

Nucleare: scelta storica della Germania

Una giornata storica, quella di ieri, per l'ambiente, per le politiche sull'energia e per il futuro del continente europeo. Con un voto a larghissima maggioranza (513 a favore, 79 contro e 8 astenuti) la Germania ha deciso l'uscita dal nucleare e un piano straordinario di investimento in energia da fonti rinnovabili.
Il piano di investimento dovrebbe portare il Paese a una riduzione delle emissioni di gas serra del 40% al 2020, rispetto ai valori del 1990, e che comporterà un drastico abbattimento dei consumi di carbone come combustibile per produrre energia. Il risultato di queste decisioni è un segnale fortissimo ai governi di tutto il mondo e all'industria internazionale: il più grande Paese europeo rottama l'atomo, abbatte drasticamente il consumo di carbone e punta tutto sull'energia pulita come risposta valida e preferibile, tanto dal punto di vista economico, quanto da quello ambientale e sanitario. "La Germania ha fatto una scelta coraggiosa e lungimirante - sostiene Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia - dimostrando che i tempi sono maturi per puntare sulle energie pulite e abbandonare quelle più pericolose e inquinanti. Il Referendum italiano ha dato chiarissime indicazioni su cosa vogliono i cittadini per il loro futuro energetico. È ora che il nostro Governo passi ai fatti, investendo in energia e tecnologia pulite, abbandonando progetti vecchi, sporchi e diseconomici come la conversione a carbone della Centrale di Porto Tolle".

L'uscita dal nucleare della Germania si articolerà nei seguenti passaggi: 8 reattori già fermi dal marzo 2011 non saranno più riattivati mentre altri 9 reattori saranno chiusi rispettivamente uno nel 2015, uno nel 2017, uno nel 2019, tre nel 2021 e tre nel 2022. Benché il piano di dismissione dell'energia nucleare avrebbe potuto essere contratto nei tempi, queste date fissano un percorso positivo e certo, che garantirà prospettiva tanto per l'ammodernamento delle reti quanto per gli investimenti in fonti alternative.
Tommaso Tautonico
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