01/01/2013 - 01:00

Nucleare: alghe radioattive a Fukushima

A seguito dei risultati delle analisi condotte nei giorni scorsi dalla Rainbow Warrior e da un team terrestre, Greenpeace rivela che i campioni di alghe prelevati nell'area di Fukushima sono altamente contaminati e chiede al Governo giapponese di non consentirne la raccolta e di avviare un'indagine approfondita sui rischi a cui vengono esposti i cittadini.
I risultati preliminari delle analisi effettuate da Greenpeace impongono che il governo proceda con un campionamento più approfondito prima di consentire la tradizionale raccolta delle alghe lungo la costa della Prefettura di Fukushima e nelle aree limitrofe. Dal 20 maggio infatti le comunità di pescatori della costa di Ibaraki inizieranno la raccolta delle alghe, cibo molto consumato dalla popolazione locale. Complessivamente, sono stati prelevati 22 campioni di alghe raccolte a nord e a sud della centrale di Fukushima Daiichi e fino a 65 km al largo della costa. I livelli di contaminazione registrati da Greenpeace raggiungono valori di oltre 10.000 Bequerel per chilogrammo (Bq/kg), oltre cinque volte i limiti ufficiali di sicurezza.

"I nostri risultati indicano che c'è un rischio elevato che le alghe dell'area siano contaminate - commenta Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace Italia, a bordo della Rainbow Warrior durante i campionamenti -.  Come mostrano i campioni di sedimenti marini analizzati dalla TEPCO e come confermano le nostre analisi preliminari, la radioattività si sta accumulando negli ecosistemi marini che forniscono un quarto del fabbisogno alimentare del popolo giapponese. Eppure le autorità non stanno facendo praticamente niente per proteggere la salute pubblica".

Per le comunità costiere che cercano di tornare alla normalità dopo la tragedia del terremoto e dello tsunami dell'11 marzo, la contaminazione di fauna e flora nelle reti alimentari marine è un'ulteriore tragedia.  "È importante che il governo ritardi l'apertura della stagione di raccolta delle alghe per condurre studi approfonditi sia per valutare i rischi sanitari che per definire adeguate compensazioni agli operatori del settore colpiti dal disastro nucleare" - aggiunge Giorgia Monti. Greenpeace sta conducendo ulteriori analisi su campioni di pesci, acqua marina e alghe raccolti a oltre 12 miglia dalla costa dalla Rainbow Warrior. Altri campioni di pesci, molluschi e alghe sono stati raccolti lungo la costa della Prefettura di Fukushima. I risultati di queste analisi, che saranno verificati da laboratori indipendenti, dovrebbero essere diffusi il prossimo 20 maggio. Nonostante le ripetute richieste inoltrate al governo giapponese, all'ammiraglia di Greenpeace non sono stati concessi i permessi per condurre ricerche nelle acque territoriali giapponesi.
Tommaso Tautonico
autore