01/01/2013 - 01:00

Naufragio Costa: occorre tutelare le aree ambientali

Regole più severe per limitare l'accesso delle grandi navi passeggeri, delle petroliere e del trasporto di sostanze tossiche nelle aree di maggior pregio naturalistico e negli ecosistemi più fragili. E' quanto chiede oggi la LIPU-BirdLife Italia dopo il naufragio della nave da crociera Costa Concordia davanti alle coste dell'isola del Giglio.
Il Mediterraneo - sottolinea la LIPU - è un mare chiuso e ciò lo rende più fragile ed esposto a disastri ecologici in caso di incidenti. In più, il traffico intenso di navi che ne solcano i mari, sfiorando aree di grande pregio naturalistico come l'arcipelago toscano, il Santuario dei cetacei, le coste liguri (col Parco nazionale delle Cinque terre) e le bocche di Bonifacio, senza dimenticare la laguna di Venezia, e altre aree importanti, costituiscono un grave pericolo per l'ecosistema. Nella speranza che si possano ancora ritrovare in vita i superstiti del disastro di venerdi sera, la LIPU segue con apprensione i bollettini meteorologici che annunciano per giovedì un brusco cambiamento delle condizioni meteo, che aumentano i rischi di perdita delle oltre duemila tonnellate di carburante contenute nei serbatoi della nave, la cui fuoriuscita, anche parziale, causerebbe un gravissimo danno all'ecosistema.

"Abbiamo preallertato il nostro Centro recupero uccelli marini e acquatici di Livorno - dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU-Birdlife Italia - una struttura specializzata per le emergenze ambientali, che già impegnammo oltre 20 anni fa quando si verificò il disastro della petroliera Haven a Genova. Anche altri Centri di recupero della fauna selvatica LIPU in Italia sono stati avvisati. Superata l'emergenza, che ci auguriamo il più breve possibile, - conclude Mamone Capria - occorre pensare subito a stabilire regole severe per prevenire rischi gravissimi per la biodiversità e la per la sicurezza delle persone in mare, evitando inutili tragitti sotto costa e in aree sensibili per imbarcazioni di grandissima stazza".
Tommaso Tautonico
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