01/01/2013 - 01:00

La Maddalena: in un anno pulizia delle spiagge e delle aree sensibili

Oltre duecento metri cubi di rifiuti raccolti nel corso dell'anno: è questo il dato più significativo che emerge alla fine del 2011 dopo sei mesi di pulizia dei litorali e delle zone più sensibili dell'Arcipelago svolta dal Parco in collaborazione con l'amministrazione comunale ad implementazione di un progetto cofinanziato dalla Provincia Olbia-Tempio.
Anche se quella della raccolta dei rifiuti non è una specifica competenza attribuita al Parco dalle norme, l'Ente investe parte delle proprie risorse in questa direzione, consapevole del fatto che per perseguire le proprie finalità istitutive sia necessario contenere quanto più possibile le situazioni di degrado ambientale.
Le attività dell'Ente Parco, iniziate nel mese di aprile 2011 e precedute da sopralluoghi dell'Ufficio ambiente per individuare i siti nei quali intervenire prioritariamente, si sono concentrate inizialmente sull'isola di Caprera, ed hanno interessato non solo i principali arenili - Cala Andreani (Punta Rossa), Cala dello Sforzato (Relitto), Cala Portese (Due Mari), Cala Conchiglia, Porto Palma I, Porto Palma II, Cala Garibaldi e Conigliera - ma anche tutte le aree limitrofe quali il sottobosco, i sentieri di accesso e le aree parcheggio, anch'esse particolarmente degradate dall'afflusso turistico estivo in prossimità delle spiagge dell'isola.

Sull'isola di La Maddalena il lavoro degli operai assunti appositamente dal Parco è proseguito per tutto il mese di maggio nelle spiagge di Spalmatore, Costone, Cala Lunga, Cardellino, Monti d'a Rena, Abbattoggia (Morto, Strangolato), Bassa Trinita, Cava Francese, Carlotto, Punta Tegge e Giardinelli. Il volume complessivo dei rifiuti recuperati nelle due isole nei due mesi è stato superiore a 110 metri cubi, mentre nel mese di giugno, dedicato al mantenimento dello stato dei luoghi già puliti, la quantità di rifiuti raccolti è stata di poco inferiore ai 40 metri cubi. Le attività degli operai sono state svolte in un periodo critico per la popolazione, giacché in molte aree era frequente il fenomeno di abbandono di sacchi di spazzatura da parte di persone che non riuscivano a entrare nel meccanismo della raccolta "porta a porta". Dopo che nel mese di luglio il Comune di La Maddalena ha affidato ad una cooperativa il compito di procedere ad operazioni di pulizia quotidiana nell'isola madre e a Caprera, l'Ente Parco si è occupato della pulizia delle isole minori e dei siti sulle isole maggiori non raggiungibili via terra con operai di un'altra cooperativa. Sono state oggetto di intervento le isole di Spargi (Cala Corsara; Cala Granara; Cala d'Alga, Cala Connari, I Pisciuli, Cala Ferrigno, Cala Serraina), di Budelli (Cavaliere, sentiero per la spiaggia Rosa), di Santa Maria (Cala Santa Maria, Tamarici, Porto Madonna nel tratto di costa dal passetto del Topo al passetto degli Asinelli), di Razzoli (banchina, Cala Morto e la cala successiva), di Santo Stefano, di Caprera ( Poggio Baccà, Cala Brigantina, Cala Coticcio, Cala Caprarese, Punta Crucitta, Cala Serena e Cala Napoletana) e di La Maddalena (Cala d'Inferno, Marginetto) per un totale di 70 metricubi, che comprendono anche la raccolta a terra avvenuta quando le condizioni meteorologiche impedivano l'uscita in mare.

Da non dimenticare anche l'organizzazione di attività di volontariato e di sensibilizzazione sul tema dei rifiuti, con la partecipazione di turisti, cittadini e scolaresche: anche eventi come "Iniziative oceaniche e "Operazione Talassa" si inseriscono nel quadro delle iniziative dell'Ente Parco sul tema dei rifiuti. «La campagna di pulizia, avviata nel 2011 con un discreto anticipo sull'inizio della stagione estiva, ci ha consentito di restituire un po' di decoro alle spiagge delle isole, martoriate dal vento e dalle correnti - spiega il Presidente del Parco Giuseppe Bonanno. - È un importante contributo quello che il Parco ha dato alla comunità e al turismo dell'Arcipelago e sono fiero dell'impegno che mi sono assunto in proposito insieme al Consiglio direttivo dell'Ente e grazie al supporto del nostro Direttore.
Ovviamente le operazioni svolte dal Parco non possono certamente essere esaustive, sia perché l'Ente non ha una diretta competenza in tema di raccolta di rifiuti, sia perché le risorse che arrivano sono appena sufficienti. Non dobbiamo inoltre dimenticarci che l'Arcipelago conta circa 180 chilometri di coste, pari a un decimo dell'estensione costiera della Sardegna, e che a differenza di altre zone della Sardegna e d'Italia, le sue coste sono costantemente sferzate dal vento e delle correnti marine, che finiscono per depositare costantemente, per tutto l'anno, rifiuti sulle spiagge.

Le giornate ecologiche a tema che anche quest'anno hanno coinvolto anche alcune scolaresche del territorio - oltre ai turisti nel mese di agosto - dovrebbero essere considerate per ciò che sono, ossia occasioni in cui l'Ente Parco può sensibilizzare i fruitori del territorio in modo attivo e diretto e momenti di aggregazione sociale in cui ciascun individuo può impegnarsi in un'azione di responsabilità cittadina di grande valore. E' infine ammirevole, oltre ovviamente al coordinamento da parte dei dipendenti dell'Ente che hanno assistito e coordinato le attività, il lavoro svolto dalle squadre di operai, tutti maddalenini, il cui entusiasmo è sempre stato gratificante e fa comprendere come questo tipo di iniziative e l'impegno del Parco, che presso il Ministero dell'ambiente ha trovato risorse importanti per i progetti di recupero ambientale e di valorizzazione del territorio, non possano che restituire dignità al nostro Arcipelago e, allo stesso tempo, fornire un modesto contributo all'economia del territorio in questo grave momento di crisi».
Marilisa Romagno
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