01/01/2013 - 01:00

L'Italia a rischio desertificazione?

L'Onu ha deciso di dedicare ai deserti e alla lotta contro il fenomeno desertificazione il decennio 2010-2020. Il lancio di questo impegno è avvenuto lunedì 16 a Fortaleza, in Brasile, in occasione della seconda Conferenza internazionale su cambiamenti climatici, sostenibilità e sviluppo nelle regioni semi-aride.
Per desertificazione si intende il processo che porta ad una riduzione irreversibile della capacità del suolo di produrre risorse. Costituisce una minaccia per le regioni aride, semi aride e sub umide e secche presenti in tutti i continenti. A causa di siccità e desertificazione ogni anno si perdono 12 milioni di ettari di terra, un’area grande quasi quanto lo Stato del Benin. Secondo il Corpo forestale dello Stato, oltre il 21% del territorio italiano è a rischio di desertificazione. In pericolo sarebbero soprattutto 5 regioni: Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Secondo dati Legambiente, che aggiunge anche Campania e Molise all’elenco delle regioni minacciate, la situazione è particolarmente grave in Sardegna, dove a rischio è oltre la metà del territorio regionale, mentre l’11% è già colpito dal fenomeno. 

A questo va aggiunto che negli ultimi tempi il fotovoltaico con impianti a terra, samore più diffuso, sta aumentano a dismisura il rischio desertificazione nei territori del sud Italia, rendendo i terreni fragili e fortemente soggetti al fenomeno. Nel resto del mondo la situazione è drammatica in Africa, dove il 73% delle terre aride coltivate sono interessate dal degrado e dalla desertificazione, ma esistono vaste aree colpite o a rischio anche in Asia, in America Latina e nel Nord del Mediterraneo, oltre che in Usa e Russia. I fenomeni di siccità diventeranno più intensi e frequenti in posti già colpiti e si presenteranno anche in nuove aree.

A livello globale, di fatto la popolazione è in costante aumento e il nuovo business è la caccia a nuove terre da coltivare. La caccia a nuove terre secondo la Fao, il nuovo Eldorado è l'Africa, lo stesso continente che soffre di più del fenomeno desertificazione. Negli ultimi anni milioni di ettari di suolo fertile in Paesi come Mali, Ghana, Etiopia e Madagascar sono stati affittati o venduti a investitori stranieri, per produrre biocombustibili o produrre cibo per altri Stati, a discapito delle risorse della popolazione locale.

La sfida per il Pianeta nel prossimo decennio sarà quella della lotta alla desertificazione: il fenomeno minaccia il 44% delle terre coltivate sul Pianeta e studi recenti indicano che le zone aride non solo occupano fino al 41,3% della superficie terrestre, ma sono anche la «casa» di 2,1 miliardi di persone, cioè circa una persona su tre. Le stime parlano di oltre un miliardo di persone sul Pianeta in circa 100 Paesi, la cui sopravvivenza viene messa a rischio. E' quanto afferma l’Onu, che ha deciso di dedicare ai deserti e alla lotta contro il fenomeno desertificazione il decennio 2010-2020.

Il lancio di questo impegno a livello globale è avvenuto lunedì 16 agosto a Fortaleza, in Brasile, in occasione della seconda Conferenza internazionale su cambiamenti climatici, sostenibilità e sviluppo nelle regioni semi-aride. Di fatto, terribili siccità come quelle vissute oggi nella regione del Sahel, fra Niger, Ciad e Mali, per il segretario della Convenzione Onu per la lotta alla desertificazione, Luc Gnacadja, «non necessariamente finiscono in una simile tragedia, ma accadono e continueranno ad accadere, a meno che non ci sia un’azione risolutiva che cominci ora per il prossimo decennio, ponendo fine a questi drammi.
Marilisa Romagno
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