01/01/2013 - 01:00

L'eco-presepe: eco-logico, eco-sostenibile, eco-friendly

Un'idea semplice, e che allo stesso tempo può essere un mezzo per intrattenere i bambini proprio durante le feste natalizie, è l'eco-presepe in cartone di Follow The Creativity, ideata da Zeno Pacciani per Fonderie Creative. Un presepe sostenibile e da costruire, ordinabile on-line, realizzato solo con cartoncino riciclato. Nell'eco-presepe non manca proprio nessuno, da Maria, Giuseppe e Gesù, il bue e l'asinello, e i Re Magi in arrivo guidati dallo splendore della stella cometa. Tutto all'eco-costo di 20€.
Commenta Zeno Pacciani, ideatore dell'eco-presepe: "il presepe è sempre stato tradizione della mia famiglia. A dire il vero per me e i miei fratelli coincideva con una gita alla Racchetta, amena località in quel di Monte Morello. Era la mamma che tirava le fila, trascinandoci con qualsiasi condizione meteorologica nei boschi a cercare la leggendaria "borraccina", che poi alla fine era solo del comune muschio. Ma dirlo alla sestese la connotava come qualcosa di epico, una sorta di manto erboso elfico... E per noi bambini era un'esperienza mitica. Così qualche domenica prima di Natale se qualcuno vedeva una famiglia vagare per i boschi di Morello sapeva che eravamo noi. Credo che le leggende sugli elfi dei boschi siano nate proprio in quegli anni. Finita l'accurata raccolta, stremati dal freddo e dalla fatica, si tornava a casa e la mamma, mentre noi selezionavamo le zolle di borraccina dividendole per pezzatura, peso e colore, andava in soffitta a prendere la capannuccia e i personaggi del presepe. Iniziava la lotta alla disposizione. Le più gettonate erano le pecore sulle quali io e i miei fratelli ci accanivamo ripetutamente. Ognuno aveva la sua teoria, personalmente le preferivo a metà strada tra i Magi e Gesù in quanto essendo il Dies Natalis ancora da venire non potevano essere già tutti intorno a Maria e Giuseppe. Ovviamente durante la notte molti personaggi cambiavano posizione, ma non sono mai riuscito a capire quale mano misteriosa fosse in grado di compiere atti del genere e così da bimbo pragmatico quale ero attribuivo al muschio poteri magici pari solo al potere dell'olio di tigre cinese.

In questo modo sono passati gli anni della mia infanzia... così aspettavamo il Natale. A dirla tutta la raccolta di muschio è proseguita fino ai giorni dell'università, anche se di muschio se ne trovava assai poco, ma era forse l'alibi per passare un pomeriggio con la mamma. Sono arrivato al matrimonio e a cercare borraccina non sono più tornato. Mi piacerebbe tornare un giorno e forse ci tornerò coi miei bambini. Il freddo intenso che ti entra nelle ossa, l'odore di sotto bosco umido mischiato all'aroma di legna bruciata in qualche casa di contadini, il fango che appesantiva ogni passo... questo in fondo è sempre stato il mio Natale. Nell'inverno 2010 in una delle giornate che anticipano il Natale mi sono trovato da solo in ufficio senza presepe ma con i ricordi della mamma e una scatola di cartone da buttare alla raccolta differenziata. Forse pioveva o forse no, ma non avevo voglia di uscire, così, come un novello Geppetto, armato di forbici e trincetto mi sono messo a ritagliare il mio presepe. In realtà volevo fare solo la capannuccia con qualche personaggio, ma la scatola era grossa e il pomeriggio lungo...". Ecco la vera storia dell' eco-presepe.
Tommaso Tautonico
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