01/01/2013 - 01:00

Inquinamento e trasporto marino: necessità di controllo

L'Italia è un paese che deve tutelare 7500 chilometri di costa ed è tenuta a mantenere un elevato livello di controllo delle proprie acque territoriali. Per questo motivo, si espone per linee generali i principali atti normativi internazionali in materia di protezione delle acque marine.
Lo sversamento di petrolio avvenuto nel porto di Taranto oggi 13 aprile 2012 evidenzia il perdurare della esigenza di sicurezza nel trasporto marittimo; una sicurezza che non può essere orami ignorata o ulteriormente prorogata.

Per inquadrare sotto un profilo giuridico la questione si deve ricordare la convenzione MARPOL (International Convention for the Prevention of Pollution from Ships) la quale rappresenta il principale atto internazionale finalizzato alla prevenzione dell'inquinamento marino derivante sia dalla normale attività operativa delle navi che da eventi del tutto eccezionali quali il versamento in mare di idrocarburi.

La MARPOL, in particolare, è una combinazione di due trattati adottati rispettivamente nel 1973 e nel 1978 ed aggiornati negli anni successivi con numerosi emendamenti.

E' stata concepita con cinque allegati che riguardavano in modo specifico il mare, ma più recentemente ne è stato aggiunto un sesto che invece riguarda l'inquinamento dell'aria.

Quest'ultimo, denominato appunto Allegato VI, adottato nel 1997, è entrato in vigore il 19.05.2005, dodici mesi dopo il raggiungimento delle condizioni che erano state prefissate, per questo come per  altri allegati, per la sua entrata in vigore: cioè ratifica da parte di almeno 15 stati che rappresentassero almeno il 50 % della stazza lorda mondiale.

Si ricordano poi sia l'allegato VI il quale si applica alle navi il cui paese di bandiera abbia ratificato il protocollo 1997 e /a tutte le navi che pur battendo bandiera di paesi che non sono firmatari, operano in acque la cui competenza è di paesi aderenti a tale protocollo sia allegato VI si propone di regolamentare le seguenti emissioni: le sostanze che influenzano lo strato di ozono nell'atmosfera ( gas refrigeranti e /o antincendio); gli ossidi di azoto e di zolfo presenti nei gas di scarico dei motori a combustione interna; i componenti organici volatili ( VOC ) provenienti dalla zona del carico di navi cisterna; le emissioni da inceneritori. 
Alessio Elia
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