01/01/2013 - 01:00

Incredibile, il metano più dannoso per l'effetto serra

La notizia ha davvero dell'incredibile, mentre negli ultimi anni gli sforzi si sono concentrati nel ridurre le emissioni di anidride carbonica, la società CO2Balance, che lavora nel campo dell'azzeramento dei gas serra, sottolinea quanto sia pericoloso ed importante il metano.
I dati che accompagnano lo studio prodotto dalla società parlano chiaro, nell'arco di cento anni, il metano ha un potenziale di riscaldamento ventuno volte superiore rispetto a quello dell'anidride carbonica; il problema più grande è che negli ultimi anni, la lotta ai cambiamenti climatici si è concentrata sopratutto a ridurre le emissioni della Co2, trascurando il fattore metano. Questo comportamento ha portato ad un'aumento del 158% della concentrazione del metano in atmosfera.

La CO2Balance, azienda specializzata nel ridurre le emissioni di metano che escono dalle discariche afferma "Solo in Italia, le discariche sono responsabili del 30% delle emissioni di metano da attività produttive: in termini assoluti equivalgono a 11 milioni di tonnellate di CO2, la stessa quantità prodotta da tutte le auto circolanti nel Lazio. Il metano è un gas che ha un effetto serra da 21 fino a 33 volte maggiore rispetto alla CO2, secondo i metodi di valutazione. Le leggi europee e quella italiana obbligano gli Stati a eliminare il 100% delle fuoriuscite di biogas dalle discariche per motivi ambientali, sanitari e di sicurezza. In realtà almeno un 25% del gas sfugge dalle discariche: una volta non c'erano i sistemi tecnologici per fermare quest'inquinamento, oggi sì".

Come già anticipato, sino ad ora gli accordi internazionali prevedono azioni mirate alla riduzione delle emissioni di Co2, del metano nessuno ne parla. Il problema è che senza un'azione globale, che consideri anche questi nuovi fattori, gli accordi stipulati servono a poco. A complicare ancor di più la questione è il feedback dello stesso metano: questi produce riscaldamento globale che di conseguenza porta ad un aumento delle temperature, causando (alle latitudini artiche) lo scioglimento del permafrost (il terreno ghiacciato perenne) che a sua volta causa rilascio di metano; in questo modo il ciclo si chiude e il metano viene nuovamente immesso in atmosfera, alimentando il ciclo. Occorre subito trovare una soluzione al problema se vogliamo tenere l'aumento di temperatura sotto il limite dei due gradi, altrimenti tutti gli sforzi compiuti sino ad ora, saranno inutili!

fonte: corriere.it
Tommaso Tautonico
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