01/01/2013 - 01:00

Incentivi: il WWF boccia il decreto

Giudizio negativo del WWF sul decreto attuativo sottoscritto oggi dai Ministri dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente che ridimensiona e pone un tetto agli incentivi per le energie rinnovabili, ipotecandone così ogni futuro sviluppo.
 
"Non siamo di certo d'accordo - afferma in una nota l'associazione ambientalista - sulla necessità di procedere in fretta e furia per porre un tetto allo sviluppo delle rinnovabili in Italia senza costruire invece un percorso di agganciamento degli incentivi ai costi reali, nel quadro di una Strategia Energetica nazionale che pure il Ministro Romani dice di voler completare prima dell'estate. Consideriamo inoltre inadeguato il fatto che non si sia tenuto conto delle osservazioni delle Regioni e che il decreto attuativo sia un pasticcio che si poteva scongiurare sul nascere, evitando cioè di porre limiti agli incentivi nel decreto legislativo da cui è scaturito". 
 
"Prendiamo le distanze soprattutto dal fatto che il decreto venga presentato per quello che non è, un successo per l'ambiente, pur avendo apprezzato i tentativi di miglioramento da parte del ministro Prestigiacomo. I toni trionfalistici di alcuni esponenti del Governo sul provvedimento che definisce il quarto Conto Energia ci paiono decisamente fuori luogo" - continua il WWF.
"L'Esecutivo sta cercando di drenare i soldi dei consumatori verso altri obiettivi, ancora ignoti, visto che il nucleare è formalmente abbandonato. Le rinnovabili, insieme all'efficienza e al risparmio energetico, devono essere il fulcro della strategia energetica nazionale, sia per assicurare una vera politica di taglio delle emissioni inquinanti, sia per garantire la sicurezza energetica del Paese. Porre oggi dei limiti, come se l'obiettivo europeo non dettasse il minimo, ma il massimo di approvvigionamento da fonti rinnovabili, è decisamente anti-storico".
 
"Appare inoltre ridicolo che ci si preoccupi dei costi in bolletta per i consumatori, quando ancora non si è riusciti ad eliminare e a quantificare i sussidi ai combustibili fossili attraverso la voce 'assimilate' del CIP6 e le regalie al 'nucleare che non c'è', che i consumatori erogano ormai da oltre,vent'anni e che hanno raggiunto la cifra di 300 milioni l'anno per la gestione di quanto di radioattivo rimasto nelle vecchie centrali. Figuriamoci i costi nel caso dovessero aggiungersene delle altre". 
 
Il WWF ribadisce infine la necessità di concentrarsi sul vero nocciolo della futura strategia energetica nazionale: una nuova economia verde.
"Al ministro Romani ricordiamo che uno dei criteri su cui si deve basare oggi una moderna politica energetica è quello ambientale: parlando ieri ad Assoelettrica, si è stranamente dimenticato di citarlo" conclude l'associazione.
 
Lisa Zillio
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