09/09/2013 - 14:30

In Italia aumenta produzione, vendita e consumo di alimenti bio

L'Osservatorio SANA 2013 sulla vendita e il consumo di alimenti biologici nel nostro Paese, curato da Nomisma per BolognaFiere, ha realizzato un'indagine, condotta attingendo alle fonti ufficiali disponibili, volta ad analizzare i dati del mercato del biologico sotto diversi aspetti: superfici coltivate, operatori, consumi e consumatori.
I risultati completi dell'Osservatorio SANA sono stati presentati sabato scorso al 25° Salone Internazionale del Biologico e del Naturale nell'ambito del convegno intitolato "Osservatorio SANA 2013: tutti i numeri del bio made in Italy". In questa sede i ricercatori di Nomisma hanno illustrato, in particolare, i risultati di due approfondimenti condotti in collaborazione con FederBio: un'indagine diretta sul canale della distribuzione per comprendere caratteristiche degli assortimenti, opportunità e previsioni di mercato, i requisiti indispensabili per proporre i propri prodotti sugli scaffali dei punti vendita specializzati bio; una seconda indagine sul consumatore italiano per valutarne l'interesse attuale e potenziale anche per prodotti naturali e biologici non alimentari. Insieme ai ricercatori di Nomisma sono intervenuti gli esperti del SINAB (il Servizio di Informazione sul Biologico, istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali), che hanno presentato in anteprima la panoramica completa dei loro dati sul biologico Made in Italy.

I dati SINAB indicano che le aree dedicate alle colture secondo il metodo biologico hanno raggiunto nel 2012 una superficie di 1.167.362 ettari (9% della superficie agricola italiana), registrando un incremento del +6,4% rispetto al 2011. Le aree bio più estese risultano quelle destinate alle colture foraggere, che arrivano a toccare una superficie complessiva di 255.003 ettari, seguite da cereali (210.543 ettari), prati e pascoli (205.156 ettari), uliveti (164.488 ettari) e agrumi (25.340 ettari). Le colture bio che hanno registrato un maggiore incremento in termini di superfici coltivate sono quelle dell'olivo (+16% rispetto al 2011), quelle degli agrumi (+15%) e dei cereali (+14%), mentre sono scese quelle destinate agli altri seminativi (-52%), alle piante da radice (-36%) e alle colture industriali (-15%). In Italia (dati SINAB) la filiera del Bio comprende 49.709 operatori così suddivisi: 40.146 agricoltori, 5.597 trasformatori, 3.669 agricoltori-trasformatori e 297 importatori. Rispetto al 2011 si registra un incremento del numero totale di operatori Bio del +3%. Sicilia, Calabria e Puglia sono le regioni pilota rispetto al numero di operatori e registrano, rispettivamente, 7.918, 7.201 e 6.111 unità. In particolare, emerge che la Puglia ha segnato nel 2012 un incremento del +20% rispetto al 2011 degli operatori della filiera del bio.

Nel nostro Paese sono aumentati anche i negozi specializzati che vendono prodotti biologici: dalle 1.163 unità registrate nel 2010 si è arrivati nel 2012 a 1.270 (dati BioBank). Più in dettaglio, il Sud e le Isole e le regioni del Nord-Ovest hanno registrato rispetto al 2010 un incremento del +14%. Secondo dati Nomisma, nel 2012 il peso dei consumi alimentari bio in Italia è stato dell'1,45% sul totale dei consumi alimentari. Nel 2012, le vendite complessive bio alimentari in tutte le tipologie di canali (gdo, pdv specializzati, ristorazione ...) si sono attestate a 2 miliardi di Euro annui con una variazione percentuale positiva del +6,7% rispetto al 2011. Anche nel 2013 volano i consumi bio. Nel primo semestre 2013, mentre risultano in diminuzione le vendite alimentari totali (-1,8%), che si attestano a -4% per le piccole superfici e a - 1% per la GDO (Grande Distribuzione Organizzata), al contrario volano i consumi domestici dei prodotti bio confezionati, segnando una variazione positiva rispetto al 2012 del +8,8% (dati ISMEA/Gfk-Eurisko). In tutte le singole categorie merceologiche di prodotti bio confezionati la variazione percentuale degli acquisti 2011-2012 è stata positiva (ortofrutta fresca e trasformata +8%, lattiero caseario +4,5% , biscotti, dolciumi e snack +23%); una leggera flessione si è riscontrata invece nell'acquisto di uova (-2% nel 2012 rispetto al 2011). Nel 2012, gli acquisti domestici nella GDO di prodotti alimentari biologici confezionati si sono concentrati soprattutto nel Nord Italia (70,8% degli acquisti); nel Centro Italia il 22,3% e il 6,9% nel Sud Italia.

In Italia nel 2013 il 54,5% dei consumatori ha avuto almeno una occasione di acquisto di prodotti alimentari biologici. Dall'indagine realizzata da Nomisma per l'Osservatorio di SANA 2012, risulta che il 32,4% dei consumatori di biologico acquista ogni giorno o quasi prodotti alimentari bio, il 31,5% almeno una volta alla settimana. La percezione di prodotto bio acquistata dipende dall'intensità di consumo complessiva. Per il 71,2% dei consumatori bio la sicurezza degli alimenti biologici rappresenta la motivazione trasversale dell'acquisto, ma tra i frequent users aumenta la quota (29%) di chi acquista i prodotti bio perché considerati buoni.
Tommaso Tautonico
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