01/01/2013 - 01:00

Il porto di Trieste punta sulla sostenibilità

Oggi Corrado Clini e Marina Monassi presentano l'accordo tra ministero dell'Ambiente e Autorità portuale sul riassetto. I cinque punti dell'intesa. Coinvolti Campo Marzio, l'Arsenale San Marco, piattaforma logistica e Servola, ex Esso e Aquila.
Oggi nella sede dell'Autorità portuale di Trieste, in via Von Bruck 3, il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, e la presidente dell'Autorità portuale, Marina Monassi, presentano il protocollo d'intesa sul "Rilancio sostenibile delle aree del porto di Trieste" sottoscritto a Roma il 13 dicembre. L'accordo vuole promuovere l'area portuale e la sua economia attraverso i princìpi dello sviluppo sostenibile, ed è il frutto di un lavoro intenso tra gli uffici di via Von Bruck e il ministero. L'intesa rappresenta un primo risultato concreto della paziente e organica azione di ricucitura condotta dalla presidente dell'Autorità portuale, dopo un periodo di non eccessiva attenzione verso il nostro scalo, ma costituisce soprattutto un focale punto di partenza per innestare un processo di reale rivitalizzazione del porto franco triestino e della sua centralità nel contesto dell'arco Nord Adriatico, nell'ambito dei futuri scenari che si vanno delineando con la progressiva estensione del mercato comunitario verso il Centro-Est dell'Europa e l'area dei Balcani.

Tra l'altro, il nuovo piano regolatore portuale prevede una ridistribuzione dei principali comparti settoriali - industriale e commerciale - in linea con gli standard funzionali internazionali, consentendo un ampliamento graduale delle aree del porto franco e una loro collocazione più incisiva sul mercato dei grandi investitori interessati a localizzare le loro attività attraverso forme di investimento a medio-lungo termine.
"I vantaggi conseguibili per effetto del particolare regime del porto franco di Trieste - avverte l'accordo - costituiscono un indubbio plusvalore rispetto alle semplici attività di movimentazione delle correnti di traffico in transito, innescando potenziali redditività sia a carattere imprenditoriale che finanziario, attraverso la gestione degli stocks delle commodities negoziabili presso le principali borse merci internazionali".
Gli obiettivi principali dell'accordo, focalizzati nell'articolo 2 del protocollo d'intesa tra ministero e Autorità portuale, sono cinque.

Questi i cinque punti. Riqualificazione e potenziamento del terminal ferroviario di Trieste Campo Marzio. L'Autorità portuale potrebbe acquistare dalle Fs le aree ferroviarie a fianco dell'impianto. Riassetto delle aree industriali private e demaniali dell'Arsenale San Marco, da usare anche per lo sviluppo dei traffici portuali. Realizzazione della piattaforma logistica (due lotti) e riconversione di aree della Ferriera di Servola (ex Italsider), che saranno accorpate in un unico polo logistico di dimensioni internazionali. Riqualificazione e infrastrutturazione dell'area Esso, dove insediare attività industriali e produttive (anche a servizio di quelle portuali). Creazione, nel comprensorio della ex raffineria Aquila, di un nuovo terminal portuale, con interventi di risanamento ambientale, infrastrutturazione e banchinamento; potranno essere costruiti accosti dove svolgere attività Ro-Ro e multipurpose; sarà ammodernata la stazione Trieste Aquilinia.
Marilisa Romagno
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