01/01/2013 - 01:00

Il Grand Canyon minacciato dall'uranio

Da anni vengono rilasciate autorizzazioni per estrarre uranio attorno al Parco Nazionale del Grand Canyon. L'amministrazione Obama ha però recentemente deciso di proteggere 1 milione di ettari di terra pubblica attorno al Parco vietando nuove concessioni minerarie.

L'idea è quella di proporre uno stop minerario di circa 20 anni, si legge nel comunicato diramato dal Centro per la Diversità Biologica di Tucson (Arizona).
Al momento il piano è solo una bozza ma è già un passo in avanti rispetto al passato.
 
"Il turismo e non l'industria mineraria è la colonna portante della nostra economia" ha dichiarato Roger Clark, direttore del programma arie ed energia del Grand Canyon Trust.
"Il BLM (Bureau of Land Management, ndr) sta gonfiando in modo esagerato le previsioni dei ricavi, omettendo che i maggiori proventi vanno allo Utah o oltre oceano, ma non in Arizona". 
 
"L'estrazione dell'uranio è una minaccia alla salute delle comunità locali oltre a un costo aggiuntivo di milioni di dollari che tutti i contribuenti devono versare per ripulire il disastro finora arrecato dal precedente boom minerario. Semplicemente non possiamo permettere che questo accada un'altra volta."
 
L'inquinamento da uranio sta già affliggendo la regione del Grand Canyon, mettendo a rischio una terra sacra, fragile e ricca di biodiversità.
"Il mondo non ce lo perdonerebbe mai se le sorgenti del Grand Canyon venissero compromesse per sempre" ha dichiarato Taylor McKinnon, del Centro per la Diversità Biologica.
"E l'unica via per prevenire l'inquinamento è vietare l'estrazione di uranio." 
Lisa Zillio
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